C'era tensione, questa mattina, nella Capitale francese; con le Forze dell'Ordine dispiegate nei punti nevralgici della città in vista dell'ennesimo sabato di protesta. Quando si è diffusa la notizia di una forte deflagrazione in pieno centro – nel quartiere dell'Opera -, il pensiero è subito andato ad un atto terroristico. Non era così. Tutto è avvenuto in un panificio; dove erano da poco intervenuti alcuni pompieri per una fuoriuscita di gas, che ha portato poi ad un incendio e successivamente all'esplosione, che ha distrutto il pianterreno del palazzo. A perdere la vita proprio due dei vigili del fuoco intervenuti. Una terza vittima è una cittadina spagnola, che si trovava in uno degli hotel vicini. Il Ministro dell'Interno Castaner aveva parlato inizialmente di 4 morti; poi la rettifica, dalla Prefettura. Il fatto è che i feriti sono a decine; alcuni in gravi condizioni. Tra loro anche una ragazza italiana, impiegata in una struttura ricettiva nelle vicinanze. Lesioni non preoccupanti, invece, per altri 3 connazionali, tra i quali un reporter ed un cameraman RAI: giunti a Parigi per seguire il movimento dei “gilet gialli”. Anche oggi – infatti –, in migliaia, hanno sfilato per le vie della città, chiedendo le dimissioni di Macron e maggiori tutele per le fasce medio-basse della popolazione. Alcune centinaia hanno tentato di forzare le barriere per dirigersi verso l'Arco di Trionfo; la polizia ha risposto con cariche e lancio di lacrimogeni. A Bourges – città annunciata nei giorni scorsi come epicentro di questo “nono atto” di proteste – 5.000 manifestanti sono scesi in corteo nelle vie del centro, nonostante i divieti. A Strasburgo, infine, centinaia di “gilet gialli” si sono recati in una zona altamente simbolica: il Parlamento Europeo. In alcuni manifesti si invocava testualmente lo “stop alla dittatura, alle manipolazioni dei media, e alle brutalità della polizia”.
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