Al termine del primo giro di consultazioni, il Presidente israeliano Rivlin è ancora lontano dal sapere a chi affiderà l’incarico per formare il governo. Gli accordi delle coalizioni non sono serviti a molto. Anche con l’appoggio della Lista Araba, il generale Gantz con 54 seggi non ha la maggioranza. E senza il sostegno di Lieberman, il premier Netanyahu con 55 seggi è lontano dai 61 necessari a governare. Per ora l’ago della bilancia Lieberman resta a guardare, perché non vuole governare con i partiti arabi che appoggiano Gantz né con quelli religiosi che sostengono Netanyahu.
Il Presidente Rivlin ha quindi invitato stasera Gantz e Netanyahu presso la sua residenza in una riunione a porte chiuse per convincere i leader dei due partiti maggiori a formare insieme un governo di unità nazionale con rotazione del premier. L’interesse di “Bibi” a una poltrona per due è subordinato alla legge per l’immunità dalle accuse di frode e corruzione, o ad attendere le indagini (negando ogni illecito) dalla posizione di Primo Ministro, rivestendo quindi lui il ruolo di Capo del governo nei primi due anni. Ma forse, prima di acconsentire, Gantz preferirà attendere ancora 10 giorni per vedere se Netanyahu sarà incriminato, circostanza che gli spianerebbe la strada alle prossime elezioni. Intanto, come prima di ogni Capodanno ebraico, che si festeggerà lunedì, dal Muro del Pianto vengono rimossi i bigliettini di supplica. Chissà se ce n’è anche uno del Presidente in cui chiede di evitare che si voti per la terza volta in un anno.
Massimo Caviglia