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Ucraina: l'analisi di Nicola Pedde (IGS) sull'impatto della crisi in Medio Oriente e Africa

Criticità, in prospettiva, sulla filiera alimentare. Ma effetti potenzialmente positivi sul fronte delle esportazioni di idrocarburi

28 giu 2022

Secondo il Direttore dell'Institute for Global Studies il conflitto in Ucraina produrrà alcuni effetti particolarmente critici sulla Regione. In particolare quelli legati alla filiera alimentare: la carenza di grano – spiega Nicola Pedde - potrebbe interessare nel corso dei prossimi 6-8 mesi buona parte dei Paesi del Maghreb e del Levante mediterraneo. In questo momento gli stock sono ancora in grado di soddisfare la domanda locale – aggiunge -; ma il perdurare della crisi, con l'inizio del nuovo anno, potrebbe ad esempio inficiare la capacità dei governi locali di garantire prezzi relativamente calmierati sulla produzione del pane.

Ma vi sono anche effetti potenzialmente positivi – continua l'analista – specie per i Paesi di area OPEC, che in questo momento stanno aumentando i propri flussi nell'esportazione di petrolio e gas naturale; e a prezzi decisamente più alti. “E questa potrebbe essere una tendenza di medio-lungo periodo”. Infine una considerazione di natura politica, riguardante le relazioni con la Russia. Pedde ricorda infatti il voto dello scorso marzo all'ONU, con l'unanime posizione di condanna dei Paesi europei e degli USA; ma in buona parte della regione mediorientale e del continente africano – sottolinea il Direttore IGS - questa posizione è mitigata da un rapporto sicuramente più intenso con Mosca. “E questo sarà un fattore di cui dovremo sicuramente tenere conto nell'arco dei prossimi mesi”.

Ascolta l'intervista Skype a Nicola Pedde: Direttore IGS - Institute for Global Studies





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