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Ucraina: Mosca verso la guerra totale contro Kiev

Fra 3 giorni il via ai referendum di annessione alla Russia nelle regioni occupate. In Ucraina è morto un foreign fighter italiano

20 set 2022

Giorno fatale, questo 20 settembre; nel quale sembrano materializzarsi gli scenari più cupi: una guerra totale della Russia in Ucraina, con il rischio – in prospettiva - di un'escalation dalle conseguenze imprevedibili che coinvolga i Paesi NATO. A Mosca erano forse convinti che l'arrivo dell'inverno avrebbe cambiato gli equilibri. Ma dopo i rovesci subiti nella regione di Kharkiv, e la continua pressione a sud delle forze di Kiev – supportate in modo crescente dal blocco occidentale -, il Cremlino si è trovato di fronte a un bivio: una umiliante sconfitta strategica, ed il prevedibile collasso dell'attuale sistema di potere; oppure rilanciare, chiamando a raccolta l'intero Paese.

Si è scelta questa strada; sempre che non si tratti di un estremo, disperato, tentativo per tornare al tavolo delle trattative con qualcosa in mano. Inquietante la cronaca della giornata. Prima una sorta di profezia destinata ad avverarsi: l'approvazione, da parte della Duma, di una serie di emendamenti per inasprire le pene – ad esempio per la renitenza alla leva – in caso di “mobilitazione”, “legge marziale”, e “tempo di guerra”. Pacchetto che sarà con ogni probabilità approvato domani dal senato; poi la promulgazione, che spetterà a Putin.

A stretto giro il secondo passo verso l'ignoto: l'annuncio, da parte delle autorità delle autoproclamate repubbliche secessioniste del Donbass – e dei territori occupati di Kherson e Zaporizhzhia –, di referendum di annessione alla Russia, da tenersi tra il 23 ed il 27 settembre. Consultazioni prive di ogni valore per la comunità internazionale, e non potrebbe essere altrimenti; ma che consentiranno a Mosca di riconoscere ciò che resta delle proprie conquiste come parte integrante della Federazione, con tutte le conseguenze del caso: dall'ipotesi di una mobilitazione di soldati di leva – viste anche le contestuali modifiche legislative -, all'operatività della dottrina militare russa sull'utilizzo delle armi nucleari. Linea rossa che non sembra tuttavia spaventare Kiev.

“I finti referendum non cambieranno nulla”, ha tuonato Kuleba; “l'Ucraina ha tutti i diritti di liberare i propri territori e continuerà a liberarli”. Possibile, in questi giorni, un deciso inasprimento degli scontri; ma una volta concluso il processo di annessione, tutto sarà possibile. Da monitorare con attenzione le future reazioni da Washington, e in seno all'Alleanza Atlantica. Erdogan, dal canto suo, ha sollecitato una “via dignitosa” per uscire dalla crisi; e che al contempo garantisca la sovranità dell'Ucraina.

Intanto in Ucraina è morto un foreign fighter italiano: si tratta di Benjamin Giorgio Galli, 27 anni originario di Varese, è morto mentre stava combattendo con la Legione Internazionale di difesa dell'Ucraina contro l'esercito russo.





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