Da est a sud, l'esercito di Mosca continua a colpire. In giornata la notizia di bombe a grappolo su un villaggio vicino Kherson che avrebbe causato la morte di tre persone, secondo istituzioni locali. Inoltre, l'intelligence britannica parla dello schieramento di tank russi di nuova generazione nel Donbass. Ed è battaglia per il Lugansk, con la città di Severodonetsk che, per gli ucraini, si sta trasformando in una nuova Mariupol.
Mosca fa sapere di aver distrutto, con missili di precisione, 13 siti militari in 24 ore. Raid su più fronti, dunque. Nel frattempo i negoziatori di Mosca smentiscono l'ipotesi – circolata ieri - di voler scambiare i combattenti Azov con l'oligarca Medvedchuk. Nelle ultime ore ad essere attaccata è anche l'Ucraina centrale, con esplosioni nelle regioni di Zhytomyr e di Kiev. La Capitale tenta, nonostante tutto, di tornare a una normalità: riapre il teatro dell'Opera.
Sul fronte internazionale, la Francia avverte che il processo di avvicinamento dell'Ucraina all'Unione europea sarà lungo. “Ci vorranno 15-20 anni”, afferma il Ministro francese per gli Affari Europei, suggerendo, intanto, l'adesione alla comunità politica proposta dal presidente Macron. Il presidente polacco Duda visita l'Ucraina e interviene in Parlamento. Zelensky ringrazia il presidente del Consiglio Draghi per l'appoggio su sanzioni, sblocco dei porti e ingresso nell'Ue.