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Ucraina: “reale”, ad avviso di Biden, la minaccia del Cremlino riguardante l'utilizzo di nucleari tattiche

Senza risultati decisivi, al momento, la controffensiva ucraina; non ancora intaccate le principali linee difensive russe nella oblast di Zaporizhzhia

20 giu 2023
@ebu.ch

Dopo il battage mediatico dei mesi scorsi – quando si parlava della prossima riconquista di tutti i territori occupati, inclusa la Crimea -, l'impatto con la realtà. Indicativa, del resto, l'iniziale riluttanza delle autorità di Kiev a definire le operazioni in corso “controffensiva”. Il primo bilancio sarebbe al di sotto delle aspettative. Dopo quasi due settimane di attacchi – dalla oblast di Zaporizhia al Donetsk – solo modesti guadagni territoriali, a fronte di perdite rilevanti: sia di truppe che di materiali, inclusi mezzi forniti dall'occidente. E' quanto emerge comparando varie fonti; non potendo affidarsi sulla comunicazione dei belligeranti: inquinata da un mix di riserbo e propaganda. Situazione fluida, comunque; con le forze ucraine alla ricerca di punti deboli nello schieramento nemico.

Nel frattempo un progressivo cambio di registro, nella narrazione di Kiev. Il Viceministro della Difesa ha sottolineato come il Paese debba prepararsi ad un “duello molto duro”. “I risultati più grandi devono ancora arrivare”, ha aggiunto; mentre nella notte si registravano attacchi con droni in vari regioni. Ma la notizia più rilevante arriva oggi da oltreoceano. “Reale”, ha dichiarato Biden, l'ipotesi di un utilizzo di nucleari tattiche da parte del Cremlino. Messaggio che si presta a varie speculazioni; forse il preludio ad una futura azione diplomatica.

Per la cronaca il Segretario di Stato Blinken vedrà oggi a Londra Kuleba, dopo la visita in Cina. Nei giorni scorsi anche indiscrezioni circa una possibile vendita di carri armati israeliani Merkava a due Paesi stranieri, uno dei quali europeo. Alcuni analisti avevano prospettato potessero essere successivamente “girati” a Kiev. Si tratterebbe di una netta cesura, rispetto all'attuale postura – sul dossier ucraino – dello Stato Ebraico. Focalizzato piuttosto in questa fase sul “fronte interno”. Tensione oltre i livelli di guardia in Cisgiordania, dopo i prolungati scontri a fuoco di ieri a Jenin; innescati da un'operazione di Tsahal che aveva portato all'arresto di due ricercati nel locale campo profughi. Quindi la reazione dei miliziani palestinesi, che avrebbero lanciato ordigni esplosivi contro i soldati. Ne è nata una vera e propria battaglia. Sarebbero 6 le vittime palestinesi; oltre 90 feriti. 7 invece i militari israeliani in ospedale; cui ha fatto visita ieri il Premier Netanyahu.






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