In Ucraina c'è una guerra “guerreggiata” sul campo, ma anche a livello politico diplomatico. Sul fronte cibernetico e della cybersecurity che partita si sta giocando?
“Una partita importantissima che si gioca già da ben prima della guerra 'guerreggiata' perché la guerra sui dati che viene fatta sul web sta diventando sempre più importante. Una delle più grandi aziende di cyber security al mondo si chiama Kaspersky ed è russa. Sappiamo che in mano a queste aziende ci sono molti dei nostri dati sensibili e si cerca anche di accedere a dati criptati o segreti di altre nazioni per poi utilizzarli a propria convenienza. E' chiaro che la guerra cibernetica è molto importante per indebolire l'avversario”.
Tra i vari 'player' internazionali chi potrà a suo avviso, giocare un ruolo decisivo, per arrivare ad un cessate il fuoco?
“La Cina sarà il paese che probabilmente deciderà le sorti di questa guerra, secondo convenienza economica. La Cina adesso ha dei problemi sulla gestione del Covid ed anche sul fronte economico e il protrarsi di una guerra del genere – pur essendo la Cina dalla parte della Russia – potrebbe avere dei riflessi fastidiosi sull'economia cinese che sappiamo quanto sia legata a quella americana, visto che molte aziende Usa producono in Cina. Quindi, secondo me, il vero 'player' di questa situazione sarà la Cina che cercherà di imporre la sua influenza, secondo le proprie convenienze economiche”.