Si chiama Gokman Tanis, il presunto colpevole: è stato arrestato nel tardo pomeriggio. 37 anni, origini turche; una lunga serie di precedenti per gravi reati. Sarebbe lui ad aver sparato – questa mattina - su un tram di Utrecht, provocando la morte di tre persone e numerosi feriti. Poi la fuga; seguita dalla caccia all'uomo della Polizia olandese. Subito erano state chiuse tutte le scuole nella zona; e rafforzata la vigilanza nelle stazioni e negli aeroporti. “Il movente terroristico è il più plausibile”, aveva dichiarato il sindaco della città; fonti di stampa turche, tuttavia, sostengono che Tanis avrebbe aperto il fuoco contro una persona per “motivi familiari”, e poi colpito altri che cercavano di aiutarla. Nelle ore precedenti c'era chi aveva collegato quanto accaduto alla strage nelle moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda. Sui canali telegram affiliati al sedicente Stato Islamico, del resto, era stato lanciato un delirante appello a “versare il sangue dei crociati”. L'autore del massacro, intanto, l'australiano Brenton Tarrant, ha licenziato il suo avvocato, per difendersi da solo davanti ai giudici. Nel suo manifesto, peraltro, aveva già annunciato di volersi dichiarare “non colpevole”: definendo quanto accaduto un'”azione partigiana contro forze occupanti”. Il timore – insomma - è che intenda trasformare il processo in uno strumento di propaganda. La Premier neozelandese – dal canto suo – ha promesso una stretta, sulla vendita di armi, entro i prossimi dieci giorni. Una mossa paradossalmente già prevista, da Tarrant, nella sua rivendicazione; e forse auspicata; così come le eventuali azioni di rappresaglia. Di oggi, infine, l'annuncio – da parte dell'ISIS – di aver ucciso in Siria l'italiano Lorenzo Orsetti: il 32enne che combatteva contro gli jihadisti tra le fila delle milizie curde. Il fiorentino sarebbe caduto in un'imboscata a Baghuz: dove è in corso la battaglia contro le ultime sacche di resistenza del Califfato.
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