29 insegnanti delle Medie Superiori hanno firmato una lettera pubblica inviata al Segretario all'Istruzione, al Direttore di Dipartimento Berardi e al Consiglio Grande e Generale in cui motivano una netta contrarietà al decreto scuola. Secondo gli insegnanti quelli previsti sono tagli lineari iniqui che peggioreranno la didattica prevedendo, di fatto, un aumento del numero di alunni per classe e una diminuzione del numero di insegnanti.
Nella lettera anche espressioni forti come quando si parla di “rozzezza” di una classe dirigente che non conosce il modo in cui viene erogato il lavoro scolastico. Si esprime dissenso anche su iniziative già in essere come la timbratura del cartellino e il registro elettronico. In riferimento alle scuole superiori “Par di capire - si legge sulla lettera - che si dovrà lavorare 3 ore in più a parità di salario”. In merito al provvedimento nella sua globalità per i docenti emerge “una linea austeritaria destinata a peggiorare la condizione dei cittadini”. I 29 insegnanti firmatari respingono qualsiasi strumentalizzazione politica della protesta e auspicano la nascita di un movimento autonomo dei lavoratori della scuola. “Prendo atto delle considerazioni esposte dagli insegnanti ma ricondurre quelle riflessioni al decreto mi sembra riduttivo” commenta il Segretario Podeschi che domani riferirà, proprio sul decreto scuola, in commissione consiliare. Si vocifera anche di una possibile contestazione, durante i lavori, dalle tribune dell'aula. Ma il Segretario tira dritto: “a settembre – ci ha riferito – porterò il decreto in Consiglio per la definitiva ratifica”.
La lettera integrale degli insegnanti
Nella lettera anche espressioni forti come quando si parla di “rozzezza” di una classe dirigente che non conosce il modo in cui viene erogato il lavoro scolastico. Si esprime dissenso anche su iniziative già in essere come la timbratura del cartellino e il registro elettronico. In riferimento alle scuole superiori “Par di capire - si legge sulla lettera - che si dovrà lavorare 3 ore in più a parità di salario”. In merito al provvedimento nella sua globalità per i docenti emerge “una linea austeritaria destinata a peggiorare la condizione dei cittadini”. I 29 insegnanti firmatari respingono qualsiasi strumentalizzazione politica della protesta e auspicano la nascita di un movimento autonomo dei lavoratori della scuola. “Prendo atto delle considerazioni esposte dagli insegnanti ma ricondurre quelle riflessioni al decreto mi sembra riduttivo” commenta il Segretario Podeschi che domani riferirà, proprio sul decreto scuola, in commissione consiliare. Si vocifera anche di una possibile contestazione, durante i lavori, dalle tribune dell'aula. Ma il Segretario tira dritto: “a settembre – ci ha riferito – porterò il decreto in Consiglio per la definitiva ratifica”.
La lettera integrale degli insegnanti
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