La Consulta si interroga sulle problematiche aperte, sul suo assetto futuro. Il messaggio del Presidente Otello Pedini apre i lavori con la domanda se l'attuale modello organizzativo – quello associativo - sia ancora valido a rappresentare e tutelare i cittadini all'estero. Riflessione subito rilanciata dal Segretario agli Esteri Pasquale Valentini: richiama il discorso di insediamento dei Capitani Reggenti e ricorda i passi verso l'accordo di associazione con l'Unione Europea per chiedere di avviare un processo di trasformazione, organizzativo ma anche ideale, perché la Consulta non perda nel tempo il suo valore.
Nuovo modello organizzativo, nuove motivazioni alla base di un legame fra cittadini esteri e interni. Una sollecitazione raccolta dalle comunità, che hanno mosso proposte per incrementare la conoscenza reciproca e, anche concretamente, favorire scambi, dal piano culturale a quello economico e commerciale. Le questioni organizzative, anche nella richiesta mossa da San Marino di fornire una reale rappresentazione numerica dei soci in seno a ciascuna comunità. Ma in primo piano resta il nodo della cittadinanza – con la verifica dell'iter parlamentare rispetto alla proposta di legge di iniziativa popolare mossa proprio dalla Consulta per le integrazioni alla legge 114 del 2000. Ancora, la discussione relativa all'acquisizione dell'atto di mantenimento della cittadinanza, spesso di difficile reperimento soprattutto per le comunità dei grandi continenti come Argentina e America, con l'ipotesi di richiedere, qualora il Governo non intenda apportare modifiche e in assenza di sedi consolari sammarinesi, il ricorso a un pubblico ufficiale nel luogo di residenza. Cittadinanza e, tra le priorità, il diritto di voto.
In mattinata, il segretario alla Sanità, Francesco Mussoni, ha illustrato l'avanzamento delle trattative, con l'apertura di un canale tecnico e verso la definizione di una bozza di accordo fra San Marino e Argentina, in materia di trattamento previdenziale.
Nel video, l'intervista al segretario di stato agli Esteri, Pasquale Valentini e alla Presidente della Comunità del Veneto, Elisabetta Nicolini
Nuovo modello organizzativo, nuove motivazioni alla base di un legame fra cittadini esteri e interni. Una sollecitazione raccolta dalle comunità, che hanno mosso proposte per incrementare la conoscenza reciproca e, anche concretamente, favorire scambi, dal piano culturale a quello economico e commerciale. Le questioni organizzative, anche nella richiesta mossa da San Marino di fornire una reale rappresentazione numerica dei soci in seno a ciascuna comunità. Ma in primo piano resta il nodo della cittadinanza – con la verifica dell'iter parlamentare rispetto alla proposta di legge di iniziativa popolare mossa proprio dalla Consulta per le integrazioni alla legge 114 del 2000. Ancora, la discussione relativa all'acquisizione dell'atto di mantenimento della cittadinanza, spesso di difficile reperimento soprattutto per le comunità dei grandi continenti come Argentina e America, con l'ipotesi di richiedere, qualora il Governo non intenda apportare modifiche e in assenza di sedi consolari sammarinesi, il ricorso a un pubblico ufficiale nel luogo di residenza. Cittadinanza e, tra le priorità, il diritto di voto.
In mattinata, il segretario alla Sanità, Francesco Mussoni, ha illustrato l'avanzamento delle trattative, con l'apertura di un canale tecnico e verso la definizione di una bozza di accordo fra San Marino e Argentina, in materia di trattamento previdenziale.
Nel video, l'intervista al segretario di stato agli Esteri, Pasquale Valentini e alla Presidente della Comunità del Veneto, Elisabetta Nicolini
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