L’università della Repubblica di San Marino si prepara a diventare un punto di riferimento per la formazione di alto livello. “Il passaggio – spiega il Segretario di Stato Romeo Morri – è da l’università degli studiosi a quella degli studenti”. Un obiettivo tenacemente perseguito in oltre 3 anni di lavoro, che dovrà consentire di passare dagli attuali 500 ad oltre 2 mila laureandi, e di mettere in moto un meccanismo di sviluppo culturale e di traino per l’intero sistema economico. Corsi di laurea in disegno industriale, economia gestionale, Marketing e Digital Media, Medicina e Chiururgia e International Economics and Bussiness. Le lezioni di quest’ultimo saranno rigorosamente ed esclusivamente in lingua inglese, aprendo così una fase innovativa, di crescita culturale e di internazionalizzazione. Già dal prossimo anno accademico partiranno i primi corsi, mentre sono già pronte le collaborazioni con prestigiose Università italiane e straniere. Come Bologna, Ferrara, Pisa, Roma, Catanzaro e Parma, ma anche un ateneo inglese del quale ancora non viene svelato il nome. “Un progetto ambizioso – ammette il Segretario Morri – che dovrà rappresentare un volano per il Paese, collegarsi con il nascente Parco Sceintfico e Tecnologico, offrire servizi adeguati agli studenti, come mense, alloggi, trasporti, spazi di aggregazione, una biblioteca aggiornatissima e aperta in orari non convenzionali”. “Un’Università di alto livello – gli fa eco il Segretario di Stato all’Industria, Marco Arzilli – è fondamentale per il Parco Scientifico e Tecnologico”. Arzilli svela la stesura di un progetto di fattibilità, che a breve sarà sottoposto al Ministro per lo sviluppo economico, Corrado Passera. “La riunione del novembre scorso – ricorda – ha rappresentato un passaggio di consegne da Romani a Passera, e assicurato la continuità di un progetto che ha registrato accelerazioni e frenate”.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
Riproduzione riservata ©