Prima di procedere con l'esame degli articoli e degli emendamenti alla legge sull'Ivg le forze politiche si sono riunite in Ufficio di Presidenza per tentare di trovare un accordo su alcuni degli aspetti più contrastati, dopo un lungo dibattito, cominciato ieri, che aveva confermato visioni contrapposte. Tra rinvii e sospensioni i lavori sono ripresi definitivamente poco prima delle 18:30 quando sono stati depositati nuovi emendamenti condivisi tra le opposte fazioni, con le 39 o più firme richieste.
L'aula, dopo un'estenuante trattativa, ha trovato dunque l'intesa ed ha cominciato a votare l'articolato. La Reggenza ha invitato i consiglieri a non lasciare riaffiorare i contrasti emersi durante il dibattito generale. Rispetto all'articolo 1, definito in commissione, è stato eliminato il riferimento alla laicità dello Stato ed anche quello della tutela della vita fin dal suo inizio. Rimosse dunque dal testo le parti che avevano sollevato alcune tra le principali contrapposizioni. L'aula ha approvato l'articolo 1 modificato all'unanimità, con 52 voti, ma nel dibattito preliminare diversi consiglieri, per ragioni opposte, hanno definito la soluzione trovata un compromesso al ribasso. L'articolo 1 prevede la possibilità di effettuare l'Ivg a San Marino o fuori territorio, in strutture accreditate, pubbliche e private.
Prima della sospensione dei lavori il Consiglio ha anche approvato l'articolo 2 sull'istituzione del consultorio nel quale potrà operare solo personale non obiettore. Esito: 49 sì e un non votante. Il secondo emendamento condiviso depositato riguarda l'articolo 4 che verrà votato mercoledì e, rispetto al testo licenziato dalla commissione, elimina il concetto di ricorso all'Ivg quale “extrema ratio”.