Siamo nella Grey List, o lista grigia, ovvero dei paradisi fiscali – 31 in tutto – che si sono impegnati ad accettare gli standard Ocse concordati a livello internazionale, ma non hanno ancora attuato sostanzialmente le misure. Nello stesso gruppo ci sono anche, tra gli altri, il Principato di Monaco, Andorra, Liechtestein, Gibilterra. C’è poi un secondo gruppo equiparato alla lista Grigia e comprende paesi che solo recentemente hanno annunciato misure in coerenza con gli standard Ocse. Si tratta di Austria, Belgio, Brunei, Cile, Guatemala, Lussemburgo, Singapore e Svizzera.
Solo 4 i paesi inseriti dall’Ocse nella black list: Costa Rica, Malesia, Filippine ed Uruguay. Nella white list, invece, i 40 stati, che sono in linea con gli standard richiesti. L’Italia è in questo raggruppamento che comprende anche i principali paesi dell’Unione Europea, gli Stati Uniti, la Federazione Russa, la Cina , ma anche microstati o protettorati come l’Isola di Man, Cipro, Malta, le Seychelles, le isole Mauritius.
Solo 4 i paesi inseriti dall’Ocse nella black list: Costa Rica, Malesia, Filippine ed Uruguay. Nella white list, invece, i 40 stati, che sono in linea con gli standard richiesti. L’Italia è in questo raggruppamento che comprende anche i principali paesi dell’Unione Europea, gli Stati Uniti, la Federazione Russa, la Cina , ma anche microstati o protettorati come l’Isola di Man, Cipro, Malta, le Seychelles, le isole Mauritius.
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