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Alleanza Popolare sull'ordine del giorno anti-Clarizia

2 dic 2011
Alleanza Popolare sull'ordine del giorno anti-Clarizia
Alleanza Popolare sull'ordine del giorno anti-Clarizia
Sono le due facce della stessa medaglia, due diverse interpretazioni dello stesso risultato. Da un lato l’Unione per la Repubblica, che non ha lesinato parole di fuoco nei confronti dei colleghi di opposizione, rei di aver lanciato il sasso e poi nascosto la mano; dall’altro Alleanza Popolare, che ritiene invece il senso di responsabilità abbia prevalso sulle logiche di schieramento. Due voci dissonanti sull’esito del voto per l’ordine del giorno anti-Clarizia, presentato con le firme di tutte le opposizioni e poi appoggiato solo da pochi consiglieri.
“Al di là del ruolo di contrapposizone al Governo – commenta AP – si è dimostrato di di avere a cuore le sorti del Paese”. Pesante il giudizio sulle volontà politiche legate a quel documento, “con il quale – afferma Alleanza Popolare – si mirava a tutelare gli interessi di coloro che negli anni hanno lucrato vantaggi da un sistema bancario senza regole, contribuendo a portare l’intero Paese sull’orlo del disastro”. “Gli interventi sulla operatività di Banca Commerciale – prosegue AP - sono stati fatti proprio per tutelare i risparmiatori dal tentativo, messo in atto da personaggi che cercano di rimanere nell’ombra, di svuotare la banca del proprio patrimonio e scaricare sulle spalle dei piccoli risparmiatori e dello Stato l’ennesima voragine finanziaria”. Certo le critiche sulle scelte sono un atto legittimo, da parte delle forze politiche, nel rispetto dell’autonomia di Banca Centrale, diverso però è ricercare un ritorno al passato per tutelare gli interessi di vecchi poteri forti. Inammissibile, per Alleanza Popolare, che evidenzia la compattezza della maggioranze e il gesto di consiglieri di opposizione “che – scrive in una nota - hanno deciso di non assecondare interessi inconfessabili e nascosti”.

Sergio Barducci

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