Due dei tre quesiti presentati al collegio garante per il giudizio di ammissibilità sono stati giudicati dai saggi non ammissibili, solo il terzo potrà invece essere avviato all’iter per la consultazione referendaria. Rigettati, nello specifico i due referendum che chiedevano rispettivamente che le convenzioni in materia urbanistica fossero ratificate dal Consiglio Grande e Generale con il voto favorevole di almeno i due terzi del parlamento e perché gli immobili della Repubblica fossero intestati solo a persone fisiche. Accolto quello che proponeva che i trasferimenti di beni immobili dello Stato vengano autorizzati in ultima istanza dal Consiglio Grande e Generale con il voto favorevole di aleno i due terzi dei suoi componenti.
Dettagliata e corposa la motivazione del Collegio Garante della Costituzionalità delle norme. In sintesi i saggi spiegano che, nel caso del quesito sulla ratifica delle convenzioni, questa contrasta con l’articolo 3 della Dichiarazione dei Diritti che prevede che al Consiglio siano affidate funzioni di indirizzo politico, di legislazione e di controllo, mentre le politiche amministrative spettano al Congresso di Stato. Per il quesito sulle proprietà immobiliari il Collegio Garante ha sottolineato come già esista una normativa per le società immobiliari e spiegato come il referendum proposto entrasse in contraddizione violenta con il contesto economico sammarinese senza raggiungere lo scopo principale perseguito. Il quesito ammesso, invece, per l’autorizzazione da parte dei due terzi del parlamento per il trasferimento di immobili pubblici, non tocca - spiegano i saggi – non tocca le materie escluse dai referendum abrogativi e non ha oggetto la limitazione di diritti fondamentali o la soppressione di organi o poteri fondamentali dello Stato.
Dettagliata e corposa la motivazione del Collegio Garante della Costituzionalità delle norme. In sintesi i saggi spiegano che, nel caso del quesito sulla ratifica delle convenzioni, questa contrasta con l’articolo 3 della Dichiarazione dei Diritti che prevede che al Consiglio siano affidate funzioni di indirizzo politico, di legislazione e di controllo, mentre le politiche amministrative spettano al Congresso di Stato. Per il quesito sulle proprietà immobiliari il Collegio Garante ha sottolineato come già esista una normativa per le società immobiliari e spiegato come il referendum proposto entrasse in contraddizione violenta con il contesto economico sammarinese senza raggiungere lo scopo principale perseguito. Il quesito ammesso, invece, per l’autorizzazione da parte dei due terzi del parlamento per il trasferimento di immobili pubblici, non tocca - spiegano i saggi – non tocca le materie escluse dai referendum abrogativi e non ha oggetto la limitazione di diritti fondamentali o la soppressione di organi o poteri fondamentali dello Stato.
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