L'antenna ad Acquaviva si farà. Il segretario di Stato alle Telecomunicazioni, Andrea Zafferani, è stato chiaro all'indomani della serata organizzata dalla Giunta di Castello per parlare di cartiera Ciacci e dell'impianto per la telefonia.
Ma si aggiunge un altro tassello alla discussione politica sull'antenna. Augusto Gasperoni di Mdsi si mette in attesa: aspetta – dice - di vedere in che verso saranno montati i pannelli radianti che trasmettono il segnale. Il timore, per Gasperoni, è che il ripetitore vada a servire anche l'Italia.
Se così fosse, spiega, i sammarinesi avrebbero speso soldi e sarebbero soggetti alle radiazioni per poi dare segnale anche agli utenti fuori territorio. Il dubbio, prosegue, nasce dal fatto che l'impianto sia stato installato proprio al confine. Secondo Gasperoni, se si volesse coprire il territorio della Repubblica, allora si sceglierebbe una collina per installarlo e si servirebbero i punti rimasti senza segnale con le microcelle.
Per Elena Tonnini (Rete) si rischia di spostare l'asticella dei vantaggi verso Telecom, sacrificando quelli di San Marino. “Lo Stato – accusa – non si è impegnato per avere più operatori al tavolo” degli interlocutori. “Non attacchiamo la Telecom – puntualizza Tonnini – ma il mancato ruolo dello Stato”.
“Telecom è l'unico concessionario abilitato al momento”, risponde Zafferani. Che annuncia il possibile arrivo di nuove aziende di telefonia, ma senza sbilanciarsi. “Ci siamo mossi fin dall'inizio – afferma - per avere una pluralità di operatori sul territorio. Potrebbero esserci sviluppi e i contatti sono ben avviati”.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista al segretario di Stato alle Telecomunicazioni, Andrea Zafferani
Ma si aggiunge un altro tassello alla discussione politica sull'antenna. Augusto Gasperoni di Mdsi si mette in attesa: aspetta – dice - di vedere in che verso saranno montati i pannelli radianti che trasmettono il segnale. Il timore, per Gasperoni, è che il ripetitore vada a servire anche l'Italia.
Se così fosse, spiega, i sammarinesi avrebbero speso soldi e sarebbero soggetti alle radiazioni per poi dare segnale anche agli utenti fuori territorio. Il dubbio, prosegue, nasce dal fatto che l'impianto sia stato installato proprio al confine. Secondo Gasperoni, se si volesse coprire il territorio della Repubblica, allora si sceglierebbe una collina per installarlo e si servirebbero i punti rimasti senza segnale con le microcelle.
Per Elena Tonnini (Rete) si rischia di spostare l'asticella dei vantaggi verso Telecom, sacrificando quelli di San Marino. “Lo Stato – accusa – non si è impegnato per avere più operatori al tavolo” degli interlocutori. “Non attacchiamo la Telecom – puntualizza Tonnini – ma il mancato ruolo dello Stato”.
“Telecom è l'unico concessionario abilitato al momento”, risponde Zafferani. Che annuncia il possibile arrivo di nuove aziende di telefonia, ma senza sbilanciarsi. “Ci siamo mossi fin dall'inizio – afferma - per avere una pluralità di operatori sul territorio. Potrebbero esserci sviluppi e i contatti sono ben avviati”.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista al segretario di Stato alle Telecomunicazioni, Andrea Zafferani
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