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AP e UDM su vicenda Carisp

6 mag 2009
Dal coordinamento di Alleanza Popolare emerge, unanime, la preoccupazione che il percorso che ha portato a un sensibile miglioramento nel rapporto con l’Italia, possa venire rallentato da queste vicende. “l’invito al governo – ha detto Mario Venturini – è di adoperarsi per non bloccare le relazioni bilaterali e dimostrare la volontà di proseguire nel cammino della trasparenza”. In attesa che la giustizia faccia il suo corso il coordinamento ha chiesto all’ esecutivo di farsi sentire presso gli organismi competenti. “non vogliamo il ripetersi di un’ altra vicenda Asset, segnata dal silenzio di governo e Banca Centrale”. Ap stigmatizza il comportamento di certe procure che spettacolarizzano le indagini, mentre sul fronte interno dice: “dobbiamo difendere il sistema che vogliamo raggiungere: basato su correttezza e trasparenza” Per l’Unione dei Moderati è difficile credere che non ci sia malafede in fatti condotti sotto l’occhio delle telecamere della tivù italiana. La Cassa di Risparmio, affermano, rimane un’istituzione economica solida, storicamente legata al nome di San Marino. Crediamo abbia spalle solide per superare anche questa tempesta. L’avevamo detto, affermano con amarezza i moderati, ricordando le denunce fatte in Consiglio, le operazioni ad alto rischio della Banca del Titano coperte con i soldi della comunità, gli assalti della Finanza alle industrie più importanti di San Marino. La vicenda Asset Banca, Telekom Serbia, Finbrooker, la banda della Magliana, i soldi neri del Sisde, il marmo nero, la vicenda Scaramella, lo scandalo del voto estero del giugno 2006. Tutto, sottolineano, nella più totale imperturbabilità delle istituzioni. Il non aver capito l’importanza dell’ingresso nella white list quando eravamo nelle condizioni di farlo agevolmente, aggiungono, è stata una superficialità che stiamo pagando a carissimo prezzo. E’ consolante, dicono, sapere che le opposizioni di oggi siano preoccupate per il Paese. Quelle stesse forze politiche, secondo i Moderati, fino a ieri non lo sono state affatto. Abbiamo, concludono, un Paese più distrutto dell’Abruzzo dopo il terremoto. La strada per la ricostruzione è della trasparenza e del rigore fissata nel programma del Patto.

Sonia Tura

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