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Aspettando i nuovi decreti, le opposizioni pungolano il Governo: "Liquidità subito, no all'immobilismo"

"Servono risposte concrete e immediate", il monito di Libera al Governo in attesa del nuovo decreto economico. Repubblica Futura rilancia la necessità di un progetto-paese

16 apr 2020

Libera prende spunto dall'Sos lanciato ieri da un centinaio di operatori - tra esercenti, commercianti, lavoratori autonomi e liberi professionisti -, per ribadire al Governo la necessità di risposte immediate e concrete. “Non è strumentalizzazione, - precisa Alessandro Bevitori – non è politica bensì la fotografia di una situazione reale. Alle parole devono seguire i fatti. Noi qualche idea l'abbiamo, vorremmo condividerla – aggiunge – ma ancora una volta non siamo stati minimamente coinvolti dal Governo”. Esorta la messa in campo di misure immediate e massicce Matteo Ciacci, quanto meno “dello stesso ordine di grandezza – specifica – delle perdite che avremo sul nostro Pil. “Vanno privilegiate pertanto – sottolinea - politiche di aiuti alle imprese e alle famiglie”. Per Libera l'austerity non può più essere la direttiva per i prossimi anni, occorre semmai lavorare per fornire liquidità all'economia. Per trovarla – dice Ciacci – il Governo deve innanzitutto muoversi con forza e trasparenza, mettendo a frutto contatti e rapporti diplomatici ed istituzionali coltivati negli anni. Rilancia poi la proposta di smobilizzare immediatamente parte dei titoli che Banca Centrale detiene nel proprio portafoglio investimenti e invita a potenziare l'uso della SMAC, come “strumento da mettere al centro della ripartenza”. “Dobbiamo rimediare al vuoto normativo creato dal decreto 52” - osserva infine Michele Muratori riferendosi all'esclusione del delivery e della consegna a domicilio della merce per moltissime aziende “costrette alla chiusura – ricorda - ma che potrebbero rientrare in questo sistema di vendita. Ad esempio i vivai”. Altra categoria in seria difficoltà gli edili. Di qui, il monito al Governo “a prendere provvedimenti alla svelta”.

Torna sulla questione liquidità anche Repubblica Futura: “il grido d'allarme lanciato dagli imprenditori dev'essere ascoltato e a loro, come a tutta la popolazione, va data una risposta precisa di quale sia il progetto-paese che si vorrà realizzare e di quali saranno gli strumenti per farlo”. Finanziamenti e linee di liquidità per importi significativi, le priorità cui puntare, sfruttando i vari canali politici e diplomatici, “per consentire – rimarcano - alle tante attività che si sono fermate per la pandemia di non fermarsi per sempre”. L’unica cosa che non possiamo permetterci oggi – fa notare - è l’immobilismo o, ancor peggio, scelte non coraggiose e ricerca di scorciatoie ragionieristiche pressoché inutili”.

RF guarda infine alle modalità della gestione sanitaria nell'emergenza chiedendo risposte su varie questioni: dal come sia stato possibile l'esplodere di un focolaio in un reparto dell’ospedale fino a rimarcare le divergenze tra due dirigenti Iss, a poche ore di distanza: prima l’uno aveva annunciato test sierologici gratis per tutti, poi l’altro, che questa indicazione non fosse affatto fondata. Un richiamo anche “ai rimbrotti – scrivono - nei confronti dei cittadini che non avrebbero messo in pratica efficacemente le disposizioni sulle quarantene". “Dichiarazioni incomprensibili ma anche inaccettabili - afferma il Capogruppo Nicola Renzi - è evidente a tutti infatti che portare avanti periodi prolungati di isolamento magari in case con spazi limitati sia tutt’altro che facile. All’inizio dell’emergenza era stato annunciato dal Governo che si stavano individuando strutture, anche private, nelle quali poter allestire spazi in tal senso. Poteva essere una soluzione? Non lo sappiamo ma di fatto non è stata adottata ed oggi i numeri non tendono a diminuire”.  


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