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Assemblea Onu: i Capitanti Reggenti a New York. Il Segretario Valentini vede Renzi

26 set 2015
Assemblea Onu: i Capitanti Reggenti a New York. Il Segretario Valentini vede RenziI Capitani Reggenti e il Segretario di Stato agli Esteri all'assemblea Onu
I Capitani Reggenti e il Segretario di Stato agli Esteri all'assemblea Onu - I Capitani Reggenti e il Segretario di Stato per gli affari esteri sono a New York, per partecipare...
Oltre 100 Capi di Stato e di governo alle Nazioni Unite dove, questa sera, dopo l'incontro con il Segretario Generale Ban Ki-moon, prenderanno la parola i Capitani Reggenti. Per il Segretario agli esteri in programma una serie di incontri bilaterali: ieri quello con il Ministro degli esteri dell'Azerbaijan e la firma dell'accordo sulla promozione e la protezione reciproca degli investimenti. E' il terzo accordo di San Marino con l'Azerbaijam, dopo la firma di quelli controlo la doppia imposizione fiscale e per abolire i visti sui passaporti diplomatici e di servizi. Domani l'incontro di Valentini con il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi. Intanto l'Assemblea generale dell'Onu ha adottato i punti dell’Agenda 2030, il documento programmatico che raccoglie gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dei prossimi 15 anni. Un programma ambizioso soprattutto se si guardano i risultati ottenuti finora. L'obiettivo di ridurre la povertà estrema è stato raggiunto nel 54% dei Paesi, coinvolgendo 700 milioni di persone. Ma ancora 1 miliardo 200 milioni di persone vivono con poco più di 1 dollaro al giorno e 795 milioni sono gli esseri umani che non hanno abbastanza da mangiare. In Africa sub-sahariana, inoltre, la crescita della popolazione supera quella del tasso di riduzione della povertà.  Per quanto riguarda la mortalità materna, l’obiettivo parlava di una riduzione dei tre quarti dei casi, ma il calo si è fermato al 45%. Ancora peggio è andata per la sostenibilità ambientale, il “grande perdente” degli obiettivi Onu. I dati segnalano un aumento esponenziale delle emissioni di CO2 e i risultati più negativi li fanno segnare proprio quei Paesi in via di sviluppo in cui maggiore e più incisiva avrebbe dovuto  essere l’azione degli esperti delle Nazioni Unite. Insomma, la riduzione della povertà è stata ottenuta al prezzo di un impatto devastante sull’ambiente e sul consumo di risorse. 

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