L’istruttoria è già stata evasa da Banca Centrale che ha dato il proprio ok all’operazione. Una proposta è stata avanzata dalla Banca Agricola Commerciale – controllata da Unicredit – che terrebbe in mano il 50% del pacchetto azionario. La seconda è guidata dagli ex dirigenti di Cattolica Assicurazioni. Entrambe vedono depositati i 5 milioni di euro a testa a titolo di garanzia. Non si tratta della nascita di semplici agenzie assicurative ma della creazione di prodotti sammarinesi nel ramo vita, che saranno venduti alle agenzie sia nel mercato interno che internazionale. Con la normativa varata ad inizio anno, il governo aveva indicato quello assicurativo come settore da privilegiare, ipotizzando anche un trattamento fiscale ad hoc come è avvenuto con i fondi di investimento. Insomma un segmento di alta professionalità con ricadute importanti sul territorio, sia in termini economici che occupazionali.
Lunedì, al Congresso di Stato, sarà chiesto di dare il nulla osta alle due delibere che aprono la strada alle assicurazioni vita. Ma un governo in ordinaria amministrazione può prendere questa decisione? Assolutamente sì, risponde il segretario di Stato per le Finanze Stefano Macina, precisando che si tratta semplicemente di valutare l’istruttoria fatta da Banca Centrale e che se questa non contiene riserve, il nulla osta è un atto dovuto. “La mia opinione – aggiunge Macina – è che il Congresso di Stato deve guardare innanzi tutto agli interessi del Paese. Questi sono settori da privilegiare e non possiamo dire aspettate 6 mesi in attesa che sbrighiamo le nostre querelle politiche. La politica non deve usare giudizi discrezionali verso l’economia e non può disincentivare gli investimenti seri”.
Lunedì, al Congresso di Stato, sarà chiesto di dare il nulla osta alle due delibere che aprono la strada alle assicurazioni vita. Ma un governo in ordinaria amministrazione può prendere questa decisione? Assolutamente sì, risponde il segretario di Stato per le Finanze Stefano Macina, precisando che si tratta semplicemente di valutare l’istruttoria fatta da Banca Centrale e che se questa non contiene riserve, il nulla osta è un atto dovuto. “La mia opinione – aggiunge Macina – è che il Congresso di Stato deve guardare innanzi tutto agli interessi del Paese. Questi sono settori da privilegiare e non possiamo dire aspettate 6 mesi in attesa che sbrighiamo le nostre querelle politiche. La politica non deve usare giudizi discrezionali verso l’economia e non può disincentivare gli investimenti seri”.
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