Il grido d’allarme non lascia spazio a dubbi: “Le nostre imprese – scrive l’Anis – non sono più in grado di sopportare il peso della black list: rischia di farci precipitare in una spirale negativa irrecuperabile”. E’ il motivo per cui l’associazione non intende lasciare nulla d’intentato, e dopo la costituzione del Mics, movimento imprenditori e cittadini sammarinesi, che vuole salvaguardare imprese e lavoro, in attesa di nuovi incontri con l’Esecutivo, ha presentato ben sette istanze d’arengo. La priorità è l’accordo di cooperazione con l’Italia, e chiedono un’azione comune per arrivare alla firma. Inoltre, di introdurre un sistema Iva analogo a quello vigente oltre confine, e di rendere operativo un gruppo di lavoro per realizzare il parco scientifico e tecnologico. Altro gruppo di lavoro permanente, chiede l’Anis, per risolvere i problemi che quotidianamente le imprese affrontano nelle relazioni con l’Unione Europea, in attesa di conoscere le decisioni sull’eventuale adesione. Per contrastare le infiltrazioni malavitose inoltre, l’assoindustria chiede di potenziare i sistemi di controllo e vigilanza su persone giuridiche e fisiche. Infine due istanze sul lavoro: con la prima l’Anis chiede che siano rese trasparenti e conoscibili da tutti le iscrizioni alle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro; infine chiede la trasformazione dell’attuale collocamento in Agenzia per il lavoro, che conosca l’impresa e si renda conto delle sue reali necessità.
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