La vittoria di Syriza è una speranza per milioni di Greci e apre nuove prospettive ad un Paese distrutto dalle politiche di austerity.
Quelle politiche che, secondo il memorandum UE del 2010, avrebbero dovuto far uscire la Grecia dalla crisi, e che in realtà non hanno funzionato a dovere, perché l’allora governo greco ha preferito fare solo politiche di tagli, senza alcun investimento o riforma strutturale necessaria, e che in definitiva ha portato la Grecia nella spirale recessiva in cui si trova oggi.
Il memorandum prevedeva una prima fase, di breve durata, di recessione, a cui sarebbe dovuta seguire una ripresa: in realtà il taglio netto della spesa primaria greca ha fatto involvere l’economia del Paese verso una profonda depressione che ha portato un drastico calo del PIL, con il conseguente aumento del rapporto debito/PIL e, ultimo ma non ultimo, ha fatto crescere la disoccupazione dal 15 al 28%.
La volontà espressa da Tsipras, all’indomani delle elezioni, di rivedere gli accordi del Memorandum attraverso una rinegoziazione del debito e la riaffermazione del primato della politica sui tecnici, ci fa sperare in un’ondata di cambiamento importante e positiva per tutta l’Europa.
Un impegno importante che richiede il massimo della determinazione per Tsipras e il suo governo, quello di portare a Bruxelles il segnale che i tempi delle mediazioni al ribasso sono finite, che è giunto il momento di un mutamento sostanziale della linea politica economica dell’Unione Europea: ritornare a parlare non di numeri, ma di persone.
In tal senso Tsipras non si limita a chiedere una dilazione nel pagamento del proprio debito, ma una Conferenza straordinaria che affronti il problema della crisi, in tutta la sua complessità.
Una sfida difficile per costruire un modello diverso di società più solidale e vicina alle necessità dell’uomo, e un po’ meno vicina a quelle dei mercati e della finanza.
Per questo porgiamo i nostri migliori auguri di un proficuo lavoro a Tsipras e al nuovo governo greco, perché se vogliamo un futuro diverso bisogna gettare e coltivare i semi del cambiamento.
Comunicato stampa Sinistra Unita
Quelle politiche che, secondo il memorandum UE del 2010, avrebbero dovuto far uscire la Grecia dalla crisi, e che in realtà non hanno funzionato a dovere, perché l’allora governo greco ha preferito fare solo politiche di tagli, senza alcun investimento o riforma strutturale necessaria, e che in definitiva ha portato la Grecia nella spirale recessiva in cui si trova oggi.
Il memorandum prevedeva una prima fase, di breve durata, di recessione, a cui sarebbe dovuta seguire una ripresa: in realtà il taglio netto della spesa primaria greca ha fatto involvere l’economia del Paese verso una profonda depressione che ha portato un drastico calo del PIL, con il conseguente aumento del rapporto debito/PIL e, ultimo ma non ultimo, ha fatto crescere la disoccupazione dal 15 al 28%.
La volontà espressa da Tsipras, all’indomani delle elezioni, di rivedere gli accordi del Memorandum attraverso una rinegoziazione del debito e la riaffermazione del primato della politica sui tecnici, ci fa sperare in un’ondata di cambiamento importante e positiva per tutta l’Europa.
Un impegno importante che richiede il massimo della determinazione per Tsipras e il suo governo, quello di portare a Bruxelles il segnale che i tempi delle mediazioni al ribasso sono finite, che è giunto il momento di un mutamento sostanziale della linea politica economica dell’Unione Europea: ritornare a parlare non di numeri, ma di persone.
In tal senso Tsipras non si limita a chiedere una dilazione nel pagamento del proprio debito, ma una Conferenza straordinaria che affronti il problema della crisi, in tutta la sua complessità.
Una sfida difficile per costruire un modello diverso di società più solidale e vicina alle necessità dell’uomo, e un po’ meno vicina a quelle dei mercati e della finanza.
Per questo porgiamo i nostri migliori auguri di un proficuo lavoro a Tsipras e al nuovo governo greco, perché se vogliamo un futuro diverso bisogna gettare e coltivare i semi del cambiamento.
Comunicato stampa Sinistra Unita
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