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In Aula torna protagonista Cassa di Risparmio

27 ott 2015
In Aula torna protagonista Cassa di Risparmio
In Aula torna protagonista Cassa di Risparmio
ll confronto sulla questione morale è stato sospeso per iniziare quello sull'assestamento di Bilancio che arriva in Aula in seconda lettura. 54 le richieste di parola. Solo al termine si riaprirà il dibattito nato dopo l'arresto di Gabriele Gatti e le dimissioni di Clelio Galassi da Ambasciatore presso la Santa Sede. Matteo Zeppa di Rete ha presentato 3 ordini del giorno. Il primo chiede le dimissioni di Galassi da Presidente della Sums, requisito indispensabile – si legge – per ogni intervento in favore di Cassa di Risparmio. Il secondo chiede le dimissioni del Segretario agli esteri Pasquale Valentini per le dichiarazioni fatte in Aula qualche mese fa. Propose,sostiene Rete, una Commissione di inchiesta sulla Magistratura. Il terzo ordine del giorno invece porta la firma di Rete, Civico 10, Sinistra Unita e del consigliere indipendente Federico Pedini Amati e chiede lo scioglimento dell’Aula dopo l’approvazione della legge di Bilancio – che escluda ogni contenuto non direttamente connesso alla finanziaria - indicendo immediatamente nuove elezioni. Per Rete, Civico 10 e Sinistra Unita bisogna ridare la parola agli elettori e rinnovare davvero il Consiglio Grande e Generale. Per buona parte della maggioranza invece, così facendo, si corre il rischio della restaurazione. I gangli di potere legati a Gatti, Podeschi e Stolfi, è l'analisi, sono ancora troppo radicati in certi ambienti economici. Dall'ordinanza emerge chiara la lettura del profilo criminale di questo cerchio magico e della sua capacità di infiltrarsi nelle varie pieghe della società. E mentre, non solo in Aula, ci si interroga sulla tenuta del governo, il primo banco di prova sarà proprio il voto sull'assestamento di bilancio che, ricordiamo, prevede l'emissione dei titoli del debito pubblico, entro la fine del prossimo anno, per un totale di 102milioni di euro. 40 milioni vanno a rafforzare il patrimonio di vigilanza di Cassa di Risparmio, 32 milioni servono per rimborsare il finanziamento sottoscritto con gli istituti di credito a copertura dei precedenti deficit di bilancio, 30 milioni finanzieranno le infrastrutture e le opere pubbliche. Alleanza Popolare, che oggi con Valeria Ciavatta è tornata a far sentire la sua voce critica, si era già schierata con parte dell'opposizione nell'ultima sessione consiliare. Ap ribadisce che 40 milioni sono tanti e che gli azionisti hanno il diritto di acquisire informazioni. Il chiarimento dato dalla vigilanza di Bana Centrale non è solo questione di natura tecnica, sottolinea Valeria Ciavatta. E' un elemento di natura politico- istituzionale. Così Alleanza Popolare ha predisposto una comunicazione formale al Congresso di Stato e ai Sindaci di governo per chiedere di esercitare questo ruolo a cui corrisponde il dovere di risposta alla Commissione finanze o alla conferenza dei gruppi. In modo, spiega, di chiarire le questioni che ricadono nell'indicazione date dal Fondo Monetario e che la Vigilanza ha detto di condividere circa le due questioni di fondo: governance e partecipazione proporzionale alle forme di finanziamento. Servono garanzie, conferma Guerrino Zanotti del psd, e sono quelle di avere il pieno controllo della governance di Cassa. Lo Stato deve pretendere di esercitare il potere decisionale sul futuro della banca. Se lo Stato deve avere fiducia nella Cassa, sintetizza Ivan Foschi di Sinistra Unita, la Cassa deve avere fiducia in noi e dirci come stanno le cose. E su questa linea – che riguarda direttamente la governance - converge una larghissima parte dell'Aula.

Sonia Tura

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