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L'Aula vota varianti al Prg: tra gli interventi, anche la casa per il Pst

19 mag 2016
Consiglio
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Chiuso il comma sul referendum, si torna a parlare di territorio. Dopo il polo della moda i riflettori si accendono ancora una volta su Serravalle. Si vota infatti il progetto in seconda lettura per modifiche al piano regolatore. Antonella Mularoni però assicura: “saranno le ultime varianti che porteremo in questa legislatura”. Sta infatti partendo uno studio per un nuovo piano regolatore (è stato scelto come consulente l'architetto Boeri. Sono richieste modifiche per quattro interventi. Interessano non solo Serravalle, ma anche Montegiardino ed Acquaviva. Ma è sul Parco scientifico e Tecnologico che si concentra il dibattito. E' stata individuata l'area di Galazzano ma c'è un'Istanza d'Arengo che lì non lo vuole. Marco Arzilli interviene e ci mette il cuore. In quel progetto ci crede, ha conquistato numeri importanti, a partire dai 53 nuovi occupati, in maggior parte sammarinesi. “Ma al Pst serve una casa – dice - con determinate caratteristiche”. Lo sblocco della variante è visto da Noi Sammarinesi come la fine di un lungo travaglio. “Rispetto le preoccupazioni – continua Arzilli - ma abbiamo bisogno di cambiare e dimostrare che siamo in grado di costruire nel rispetto dell'ambiente”. L'Istanza d'Arengo però pesa, anche se la Giunta – ricorda Massimo Cenci - ha chiesto di rigettarla. Sinistra Unita ritiene fondamentale tenerla in considerazione. Ancora una volta – rileva Tony Margiotta - si rischia che non ci sia condivisione con la cittadinanza. Il problema è a monte, sottolineano Rete e Upr: manca una pianificazione ragionata del territorio. Anche Civico 10 si dice contrario a progetti spot, e sul Pst Franco Santi ribadisce quanto sostenuto anche da altre forze di opposizione: bisognava operare nella logica della riqualificazione. Nessuno mette in discussione la bontà del progetto. Luca Beccari però avverte: tra la realizzazione e l'avvio a regime rischiamo di attendere anni. Da qui l'invito a sfruttare strutture temporanee già esistenti per dare vita a quella che è la vera attività del parco. E' questa – dice – la sfida più importante. Altra sfida sarà trovare un investitore. Perché una difficoltà concreta – afferma Gerardo Giovagnoli – è dare al Parco le gambe dal punto di vista economico. Domani il voto.

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