“Pronti ad entrare in stato di agitazione, per protestare contro atti della politica che evidenziassero ingerenze e pressioni sulla Magistratura”. L'Assemblea dell'ordine degli avvocati e notai usa parole dure per confermare la posizione già espressa dal Consiglio direttivo. Assolutamente inopportuno, ribadisce, l'intervento del Consiglio Grande e Generale teso a condizionare il libero giudizio del Collegio Garante, chiamato ad esprimersi sulla legittimità costituzionale di una norma, sollevata dall'imputato in un processo. La politica, ribadisce l'assemblea, deve tenersi lontana da ogni ordine e grado della Magistratura e quindi anche del Collegio Garante, Giudice che vigila sull'organo legislativo e ne è il controllore di legalità. Quanto accaduto, aggravato tra l'altro dall'ordine del giorno del Consiglio con cui si esternava rammarico e rimprovero al mancato incontro con la Reggenza, è – scrive l'Assemblea – il segno inequivocabile che l'affermazione dei principi di democrazia, quali l'indipendenza e la separazione dei poteri e degli organi che li incarnano, è un percorso che ancora non trova compimento, quanto meno nella coscienza dei più. Per questo avvocati e notai chiedono al loro consiglio direttivo di promuovere ogni iniziativa per far crescere la coscienza democratica in tutto il Paese. L'assemblea chiede di tenere alta l'attenzione “su quanto verrà posto in essere dalla politica nei prossimi tempi e a trasformarla, se del caso, in uno stato di agitazione per protestare contro atti della politica che dovessero nuovamente evidenziare ingerenze e pressioni sulla Magistratura”.
Sonia Tura
Sonia Tura
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