I tre segretari di maggioranza sottolineano la portata della decisione del Senato, che mette la parola fine ad un periodo difficile, che chiude una tensione nei rapporti fra i due Paesi e che apre una nuova era, basata sulla trasparenza e sulla collaborazione. “Un riconoscimento non scontato – dichiarano - per il quale si è lavorato duro in questi anni e sul quale non ci si deve sedere. Adesso si deve continuare”. Primo obiettivo l'uscita della black list, ma anche il consolidamento di un modello economico nuovo. Per questo la coalizione Bene Comune chiama a raccolta tutti i sammarinesi. "Chiediamo - dichiarano i leader di DC, PSD e Alleanza Popolare - che questo nuovo modello sia recepito anche con un cambio di mentalità da parte di tutti i sammarinesi. Questo accordo apre nuove prospettive e nuove possibilità che vanno colte nella filosofia che ha portato a questo risultato. Un nuovo modello per il paese al quale tutti devono concorrere". Importante sarà la tanto sospirata uscita dalla black list ma anche la capacità di tutti gli imprenditori di porsi nell'ottica di queste regole. Adesso c'è un quadro di riferimento certo, limpido e sicuro, che darà certezze assolute a chi sceglierà di investire nella Repubblica di San Marino. “Non possiamo più permetterci – afferma Marco Gatti - di dare un'immagine distorta del nostro Paese”. Gatti riconosce il ruolo delle forze di opposizione, che hanno condiviso il percorso, portato un contributo, aiutato ad affermare i principi di trasparenza. “Questo – gli fa eco Nicola Renzi - è il risultato di un gioco di squadra che dimostra come un'azione comune porti a risultati concreti e importanti. L'accordo – aggiunge – garantisce una serie di regole certe per tutti gli investitori che vorranno avere rapporti con San Marino”. E' la certificazione – sostiene Giovagnoli – di un definitivo cambio di passo. Cambia la storia – commenta il segretario del PSD - si passa da un sistema opaco ad uno riconosciuto internazionalmente”.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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