Silvio Berlusconi non fa nessun «passo indietro». Perché, dice il presidente del Consiglio alla Camera chiedendo la cinquantaseiesima fiducia della legislatura, al suo governo «non c’è alternativa». Per il Cavaliere la maggioranza «è coesa», e le elezioni anticipate non risolverebbero i problemi del Paese. Anche se, ove il governo fosse sfiduciato, per il premier l’unica via sarebbe il voto anticipato. In un Aula con i banchi dell’opposizione deserti per protesta, il premier loda il presidente Napolitano e riconosce la «gravità » dell’«incidente parlamentare» di martedì, quando la Camera ha bocciato il primo articolo del rendiconto generale dello Stato. Tuttavia, puntualizza, quello è stato solo un «incidente» senza conseguenze politiche. E precisa che «non si farà lapidare». Oggi, è il suo ragionamento, bisogna fronteggiare la crisi, e per questo promette un imminente provvedimento per lo sviluppo.
Domattina a Montecitorio la fiducia al governo dovrebbe essere scontata, ma il premier, la cui frattura con Tremonti è ormai più che evidente, lavora per evitare imboscate al voto: a partire da Scajola che però annuncia il sostegno al governo pur mantenendo le sue critiche al Pdl. L’opposizione, che fatta eccezione per i radicali oggi ha disertato l’Aula ma domani voterà contro la fiducia, va all’attacco.
«Berlusconi ha fatto un discorso penoso. Avranno la fiducia ma siamo allo sbandamento totale», dice Bersani. Per Di Pietro il Premier “è come la Wanna Marchi delle televendite”. E Casini rinnova l’appello per un governo di responsabilità senza Berlusconi. Un governo che, precisa il leader dei centristi, “non sarebbe un ribaltone”.
Da Roma Francesco Bongarrà
Domattina a Montecitorio la fiducia al governo dovrebbe essere scontata, ma il premier, la cui frattura con Tremonti è ormai più che evidente, lavora per evitare imboscate al voto: a partire da Scajola che però annuncia il sostegno al governo pur mantenendo le sue critiche al Pdl. L’opposizione, che fatta eccezione per i radicali oggi ha disertato l’Aula ma domani voterà contro la fiducia, va all’attacco.
«Berlusconi ha fatto un discorso penoso. Avranno la fiducia ma siamo allo sbandamento totale», dice Bersani. Per Di Pietro il Premier “è come la Wanna Marchi delle televendite”. E Casini rinnova l’appello per un governo di responsabilità senza Berlusconi. Un governo che, precisa il leader dei centristi, “non sarebbe un ribaltone”.
Da Roma Francesco Bongarrà
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