Meno di tre ore intorno ad un tavolo affollatissimo per decidere di rimandare, a settembre. Questo è l’esito del vertice governo-parti sociali che indicano all’esecutivo la direzione in un testo comune che mette insieme 30 sigle, da Confindustria ai sindacati. Un accordo in sei punti su pareggio di bilancio, costi della politica, sblocco degli investimenti pubblici, semplificazione nella pubblica amministrazione e riforma del mercato del lavoro. E l’apertura da parte del governo c’è. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo aver di nuovo assicurato che la situazione non è poi cosi grave, snobba i mercati in affanno. Oggi un bagno di sangue per le borse europee. Ma il premier guarda in casa e si dice ottimista: mai notato uno spirito di concordia così positivo in diciotto anni di vita politica - ha detto - tutti hanno dimostrato la volontà di tirar su le maniche. Per non dare troppo peso a ciò che avviene sui mercati il premier cita berlusconi senior: “le borse sono come un orologio rotto per due volte al giorno danno l’ora esatta, per il resto sbagliano”. Persino il sempre abbottonato ministro dell'Economia Giulio Tremonti si sbilancia: oggi abbiamo inaugurato un metodo di lavoro nuovo ma dice di non voler arretrare sulla riforma fiscale.
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