Ne ha per tutti, il presidente del Consiglio, dallo staff del Quirinale, “che interviene puntigliosamente su tutto”, per spiegare la necessità di una riforma istituzionale che modernizzi il paese, a Fini e le toghe, rivelando un patto tra presidente della Camera e magistratura per congelare la riforma della giustizia. Punta il dito sulle intercettazioni telefoniche “per colpa loro non ho più il telefonino”. Non manca una stoccata all'opposizione: “Abbiamo ancora i vecchi comunisti, noi diciamo bianco e loro dicono nero. Arrivano solo insulti a valanga”. Posizioni che hanno provocato le reazioni della minoranza. Domani il Pd porta in piazza la protesta della scuola, dopo le accuse a quella pubblica. Intanto il Premier si prepara al tour de force giudiziario: il 5 marzo Mediatrade, l’11 il caso Mills, il 6 aprile Ruby. Oggi, assente in aula per il processo sui fondi neri dei diritti tv Mediaset, è stato dichiarato contumace. “Come sempre io voglio andare - ha commentato Berlusconi - i miei avvocati me lo impediscono”. Il procedimento è stato rinviato all’ 11 aprile e per l'avvocato Ghedini “è verosimile che a quella data il presidente Berlusconi sarà in aula”.
g.b.
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