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Bilancio di Previsione: parte il confronto sull'articolato

di Monica Fabbri
17 dic 2024
Il Segretario alle Finanze Marco Gatti illustra gli articoli emendati dal Governo
Il Segretario alle Finanze Marco Gatti illustra gli articoli emendati dal Governo

Chiuso il dibattito generale sul bilancio, si apre l'esame dell'articolato. Una trentina gli emendamenti dell'opposizione, dodici quelli del Governo. 17 articoli da votare in totale. Numeri che fanno sperare che, dopo anni di sedute fiume, i tempi di approvazione saranno celeri. 

In apertura di lavori il Segretario alle Finanze Marco Gatti illustra gli articoli emendati dal Governo: il primo prevede diverse proroghe, già reiterate negli anni passati. Ragion per cui Gaetano Troina si chiede se non sia il caso, come per il differimento della riduzione dell’imposta di registro per il trasferimento di beni immobili, di rendere certe agevolazioni “necessarie ed opportune”, strutturali.

Il primo articolo, che conta 23 commi, viene definito da Enrico Carattoni un “milleproroghe”. Chiede coraggio: “Ci sono questioni che vanno affrontate e risolte". Di fatto, si chiede un quadro più fruibile per cittadini ed imprese.

Si parla anche di riforma IGR, con Nicola Renzi che si dice “preoccupato dall'impostazione che il governo pare voglia dare, incidendo – dice - solo sulle deducibilità. Oggi non può più passare in secondo piano il tema dell'equità. Va rispettato il principio secondo cui ciascuno deve contribuire in base alle propria ricchezze”.

Fabio Righi, oltre a sollecitare un reale confronto su temi così delicati, chiede sia chiara la volontà di intervenire su questo settore, di cui si sente parlare – dice - da ormai 10 anni. L'impegno del Governo – ribadisce Gatti – è varare la riforma IGR entro il 2025. Non introdurrà nuove tasse – assicura Gian Nicola Berti - ma una diversa modalità di recuperare gettito fiscale da sacche non soggette a ritenuta, intervenendo su sprechi di natura tributaria.

“20 milioni di entrate in più senza gravare sulle tasche dei cittadini – ironizza Renzi - è come l'invenzione del moto perpetuo”. “Quei 20 milioni non basteranno, ci vuole la volontà politica. E quella di fare riforme serie non c'è”, attacca Matteo Zeppa, che chiede: “il precedente Governo non era tanto d'accordo sull'IVA. Cosa è cambiato?”

Non passano gli emendamenti di Rete, compreso un capitolo di spesa per abbonamenti a servizi informativi per tribunale e forze di polizia, per fornire più strumenti - spiega Emanuele Santi - per combattere pratiche non conformi che producono effetti distorsivi sul mercato italiano, vedi i settori di auto e bevande.

Gatti e Belluzzi ricordano il proficuo scambio di informazioni a più livelli: “Se poi i dirigenti di uffici deputati al controllo chiedono applicativi per verifiche – afferma Andrea Belluzzi - basta che ne facciano richiesta. Ci sono già fondi specifici”.

Bocciato anche l'emendamento, sempre di Rete, che in merito al rollover chiede al Governo di non chiudere il debito con tasso basso come l'irredimibile (1,75%) per accenderne un altro a tasso più alto (3,50%). Scelta che – avverte il partito - rischia di costare al paese un milione in più. Semmai – dice Santi – cerchiamo di abbattere quello estero, che ci costa il 6,5%.

Sempre sul rimborso dell'irredimibile, l'emendamento di RF chiede “prima di trasformare un foglio di carta in moneta contante”, un'audizione vincolante dei vertici e un riferimento del Congresso in Commissione Finanze su orientamenti e progetti. “C'è tempo per l'audizione, non serve un articolo”, risponde Gatti, che poi rimarca “lo Stato non ha dato un supporto a Carisp ma ai correntisti, e sta in piedi non con i soldi dello Stato, ma del socio, che si è assunto degli obblighi. Ora la Banca non ha le condizioni né per fare fusioni, né per essere venduta. Deve rafforzarsi”. 

Il confronto si accende sul debito, sulle ali di un emendamento di RF per un documento che identifichi politiche per ridurlo di almeno il 6% nei prossimi 5 anni. L'opposizione parla di mancanza di visione e di mancato sforzo nel contenimento della spesa. “C'è un impegno scritto da parte del governo per la riduzione del debito” afferma Massimo Andrea Ugolini mentre per Matteo Rossi difficilmente si possono prevedere programmi a lunga gittata. “In questo momento storico – commenta - tre anni sono già tanti”.

Alla prova del voto, l'emendamento non passa.





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