“Il provvedimento che darà la misura del percorso futuro sarà il bilancio previsionale 2019”. Rispondeva così Roberto Giorgetti a chi in Consiglio criticava l'assenza di politiche di sviluppo. L'assestamento chiude con un disavanzo di circa cinque milioni ed ora lo sguardo va alla manovra che approderà a novembre in prima lettura. I tempi sono stretti. E se il Governo mantiene la barra dritta sul pareggio, c'è chi si interroga sull'obiettivo alla luce dei nuovi dati che farebbero emergere un disavanzo superiore alle cifre previste. Secondo le ultime verifiche, il deficit strutturale potrebbe superare i 50 milioni, compresa la ricapitalizzazione di Cassa. La domanda quindi è: puntare ad una manovra lacrime e sangue o intervenire in maniera più soft?
Il dibattito in maggioranza è aperto con un punto fermo, “non si vogliono demandare i problemi”. Un banco di prova tutt'altro che facile per il neo Segretario alle Finanze, che sta lavorando per ricucire i rapporti con associazioni datoriali e forze sociali. Rimane sul tavolo il taglio agli stipendi di settore pubblico e partecipate, ribattezzato “contributo di solidarietà”. Si ragiona su più potesi, fra cui la possibilità di trasformarlo in una sorta di imposta di scopo, da destinare in opere pubbliche. “Ogni intervento su pensioni e retribuzioni – fanno sapere – dovrà essere deciso al tavolo della contrattazione”. Riguardo al metodo, mentre prosegue il confronto fra associazioni di categoria, sindacati e Governo, la maggioranza ha aperto parallelamente un tavolo informale “per capire le problematiche e i punti su cui trovare condivisione”.
Tornando ai contenuti, una cosa sembra certa: la finanziaria non avrà il carattere di 'legge omnibus'. Maggioranza e Governo vogliono presentare già in prima lettura un bilancio pressoché definitivo, senza stravolgimenti e molto più asciutto, tecnico, senza indirizzi politici. “Per evitare lungaggini e perdite di tempo – spiegano – anche alla luce del nuovo regolamento consiliare”. Altra certezza riguarda la leva fiscale. La maggioranza ha annunciato al sindacato che non aumenterà le aliquote Igr. Controbilancerà rivedendo il sistema di detrazioni e deduzioni. Massima attenzione, poi, all'accertamento fiscale, che andrà fatto – affermano - “su base induttiva e non in maniera invasiva”.
Capitolo sviluppo, si vogliono destinare investimenti non solo ad opere pubbliche ma anche a tutte quelle attività impegnate nella crescita come agenzia per lo Sviluppo, Sportello unico, San Marino Innovation. C'è poi chi, in maggioranza, vuole rimarcare il concetto che coprire il buco di Cassa è già di per sé sviluppo. “Perché mettendo in sicurezza il sistema bancario – spiegano - si rimette in moto l'economia”.
MF
Il dibattito in maggioranza è aperto con un punto fermo, “non si vogliono demandare i problemi”. Un banco di prova tutt'altro che facile per il neo Segretario alle Finanze, che sta lavorando per ricucire i rapporti con associazioni datoriali e forze sociali. Rimane sul tavolo il taglio agli stipendi di settore pubblico e partecipate, ribattezzato “contributo di solidarietà”. Si ragiona su più potesi, fra cui la possibilità di trasformarlo in una sorta di imposta di scopo, da destinare in opere pubbliche. “Ogni intervento su pensioni e retribuzioni – fanno sapere – dovrà essere deciso al tavolo della contrattazione”. Riguardo al metodo, mentre prosegue il confronto fra associazioni di categoria, sindacati e Governo, la maggioranza ha aperto parallelamente un tavolo informale “per capire le problematiche e i punti su cui trovare condivisione”.
Tornando ai contenuti, una cosa sembra certa: la finanziaria non avrà il carattere di 'legge omnibus'. Maggioranza e Governo vogliono presentare già in prima lettura un bilancio pressoché definitivo, senza stravolgimenti e molto più asciutto, tecnico, senza indirizzi politici. “Per evitare lungaggini e perdite di tempo – spiegano – anche alla luce del nuovo regolamento consiliare”. Altra certezza riguarda la leva fiscale. La maggioranza ha annunciato al sindacato che non aumenterà le aliquote Igr. Controbilancerà rivedendo il sistema di detrazioni e deduzioni. Massima attenzione, poi, all'accertamento fiscale, che andrà fatto – affermano - “su base induttiva e non in maniera invasiva”.
Capitolo sviluppo, si vogliono destinare investimenti non solo ad opere pubbliche ma anche a tutte quelle attività impegnate nella crescita come agenzia per lo Sviluppo, Sportello unico, San Marino Innovation. C'è poi chi, in maggioranza, vuole rimarcare il concetto che coprire il buco di Cassa è già di per sé sviluppo. “Perché mettendo in sicurezza il sistema bancario – spiegano - si rimette in moto l'economia”.
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