Cresce la tensione in SSD, dopo gli scambi al vetriolo fra Area Democratica e il Segretario. La neonata corrente, dopo aver criticato scelte verticistiche e fissato paletti su futuri candidati, risponde a Bevitori che ieri ha definito le richieste “inaccettabili”. Non ci sarà però rottura, almeno dalla parte di Area Democratica che dichiara infatti di non aver alcuna intenzione di promuovere una inutile e dannosa scissione. “Siamo parte di SSD – scrive - continueremo ad esserlo con convinzione anche in futuro e ci impegneremo lealmente affinché la sinistra riformista e democratica possa continuare ad avere un ruolo da protagonista nel panorama politico sammarinese”. Corregge però il tiro, spiegando di non aver lanciato alcun diktat, ma di voler contribuire alla nascita e al consolidamento di Libera. All'accusa di voler prendere le distanze dalle politiche del Segretario Guidi in difesa di Banca Centrale durante l'ispezione al Cis, Area Democratica rispedisce al mittente l'accostamento ai poteri forti, ricordando il voto dei propri membri a favore della risoluzione del Cis e il sostegno alla Segreteria alle Finanze. Riguardo a Libera, si dice favorevole all’allargamento dell'area riformista ma teme diventi una moderna Arca di Noè, dicendosi perplessa sull'eventuale ingresso di alcune sigle con posizioni inconciliabili sul tema giustizia. Rispetto ai presunti veti nei confronti di alcuni compagni, chiedono di tenere in considerazione la necessità di imprimere un forte rinnovamento, sottolineando che in democrazia gli “intoccabili” non esistono.
A breve ci sarà un confronto anche se i vertici del partito si dicono, fuori microfono, “avviliti” per quello che ritengono uno “sgambetto dell'ultimo minuto”, che fa partire il progetto Libera col piede sbagliato, che la indebolisce, minando un percorso contraddistinto da una battaglia feroce contro chi voleva – e vuole ancora – la testa del Presidente di Bcsm. In Libera gli aderenti sperano in una sintesi. Res, pur non volendo interferire nelle dinamiche interne a SSD, ritiene che certe posizioni non favoriscano un progetto nato sotto il segno dell'inclusività. In linea Civico10, che punta alle persone e giudica Zanotti, Guidi e Morganti fondamentali al progetto. Rimangono alla finestra in attesa di sviluppi. E c'è chi ancora crede in un'imminente spaccatura.