L'Europa dopo la Brexit, gli effetti sull'Unione e su San Marino mentre proseguono i negoziati per un accordo di associazione. Riflessioni con il senatore Mario Mauro, invitato a San Marino da PDCS e PSD. I timori legati al futuro dell'Ue, tra il partito degli euroscettici, che dopo il voto di Londra ha alzato la testa, e i fautori dei 27; la preoccupazione di un effetto domino, la necessità per il Titano di guadagnarsi una credibilità, in un contesto, quello appunto europeo, che non lo vede estraneo.
“Una Europa che non può rimanere quella che è oggi – parte da qui Mario Mauro – e che è così chiamata a porre soluzioni nuove”. Traccia la direzione che il dibattito europeista dovrebbe seguire: un dibattito che resterà improduttivo e sempre mancante se ci si ferma a ragionare solo da un punto di vista delle convenienze. Serve invece tornare a ragionare su che cosa generi la prospettiva europea - che definisce comunque imprescindibile - tornando a pensare alla nostra storia e cercando di capire che cosa vogliamo. Non tralascia una analisi sui fattori scatenanti quando dice che “nel vuoto della Brexit ha avuto un peso preponderante il timore dei flussi migratori” ed evidenzia i rischi di un momento storico delicato e di svolta: “non tanto il rischio che vincano gli argomenti euroscettici, ma che quelli che si dicono euroconvinti non riescano a produrre, in termini di coraggio politico, una soluzione plausibile”.
Il richiamo all'apporto di idee e il coraggio politico che manca e che – dice - “in questo momento può venire proprio dai Piccoli Stati” come San Marino.
Giocare un ruolo: raccolgono la provocazione PDCS e PSD. “L'UE dovrebbe vederci come una opportunità - dice Gerardo Giovagnoli, Psd - partendo dal nostro approccio e dai motivi ideali per cui chiediamo integrazione: per un sentimento di appartenenza ad una comunità più vasta, che metta al centro democrazia e diritti, invece che rigore, burocrazia e finanza”.
La necessità di una maggiore integrazione anche dal punto di vista economico, per i vantaggi al sistema bancario e finanziario, nell'intervento di Luca Beccari, Pdcs, mentre torna a sottolineare principi comuni il segretario agli esteri Valentini, quegli stessi che fondano l'identità sammarinese, di popolo e di stato, dalla libertà alla democrazia.
L'intervista al Senatore Mario Mauro
“Una Europa che non può rimanere quella che è oggi – parte da qui Mario Mauro – e che è così chiamata a porre soluzioni nuove”. Traccia la direzione che il dibattito europeista dovrebbe seguire: un dibattito che resterà improduttivo e sempre mancante se ci si ferma a ragionare solo da un punto di vista delle convenienze. Serve invece tornare a ragionare su che cosa generi la prospettiva europea - che definisce comunque imprescindibile - tornando a pensare alla nostra storia e cercando di capire che cosa vogliamo. Non tralascia una analisi sui fattori scatenanti quando dice che “nel vuoto della Brexit ha avuto un peso preponderante il timore dei flussi migratori” ed evidenzia i rischi di un momento storico delicato e di svolta: “non tanto il rischio che vincano gli argomenti euroscettici, ma che quelli che si dicono euroconvinti non riescano a produrre, in termini di coraggio politico, una soluzione plausibile”.
Il richiamo all'apporto di idee e il coraggio politico che manca e che – dice - “in questo momento può venire proprio dai Piccoli Stati” come San Marino.
Giocare un ruolo: raccolgono la provocazione PDCS e PSD. “L'UE dovrebbe vederci come una opportunità - dice Gerardo Giovagnoli, Psd - partendo dal nostro approccio e dai motivi ideali per cui chiediamo integrazione: per un sentimento di appartenenza ad una comunità più vasta, che metta al centro democrazia e diritti, invece che rigore, burocrazia e finanza”.
La necessità di una maggiore integrazione anche dal punto di vista economico, per i vantaggi al sistema bancario e finanziario, nell'intervento di Luca Beccari, Pdcs, mentre torna a sottolineare principi comuni il segretario agli esteri Valentini, quegli stessi che fondano l'identità sammarinese, di popolo e di stato, dalla libertà alla democrazia.
L'intervista al Senatore Mario Mauro
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