Sessione ripresa nel pomeriggio ancora dal comma comunicazioni; e sempre con apprezzamenti unanimi per l'intervento in mattinata dei Capitani Reggenti. Lorenzo Bugli, PDCS, vede all'orizzonte un “cambiamento epocale” in questa Legislatura, vista la sfida dell'integrazione europea. “Fondamentale” il concetto di democrazia. Uno sguardo anche alle elezioni francesi; per sottolineare come sia decisivo trovare sintesi politiche tra forze anche distanti.
Guerrino Zanotti, Libera/PS, si è soffermato sulla “immane sofferenza” del popolo palestinese con l'auspicio di un cessate il fuoco immediato. Quanto alle questioni interne sollecitata una celere partenza della Commissione speciale per le riforme istituzionali. Matteo Zeppa, RETE, vede in Europa “una forte spinta a destra”; arginata in alcuni casi da Paesi a forte tradizione democratica. E' poi andato per così dire controcorrente nel ritenere non una priorità il tema delle riforme istituzionali. Biasimate anche le ricorrenti accuse di ostruzionismo: “è un onore ed un onere essere Maggioranza”. Focus poi sulla Giustizia, in attesa della sentenza odierna sul cosiddetto caso Titoli; considerazioni dure riguardo “certi personaggi esterni a San Marino”, anche alla luce delle richieste di condanna della Procura del Fisco.
Orgoglioso per quanto fatto dalla Commissione d'inchiesta Michele Muratori, Libera/PS. Sulla questione palestinese non è mancato un riferimento sulla recente sessione dell'OSCE.
Il Comma Comunicazioni potrà essere ripreso successivamente; come da OdG si è quindi passati al Comma riguardante le Considerazioni sulla recente tornata elettorale. Il Segretario di Stato Luca Beccari ha ricordato come la scorsa Legislatura non sia stata certo “ordinaria”, per quanto accaduto; poi una serie di considerazioni. A suo avviso la cittadinanza avrebbe apprezzato – viste le risultanze del voto - l'operato dell'Esecutivo. Ricordate le sfide del Covid, l'ingresso del Paese sui mercati internazionali, la conclusione di un dossier importante come l'Accordo di Associazione e così via. Spezzata anche una lancia nei confronti dei partiti all'Opposizione nella scorsa Legislatura; ponendo l'accento sul “senso di responsabilità” mostrato riguardo l'Accordo UE e l'emergenza sanitaria. Punite dagli elettori, invece – secondo Beccari -, le forze che avrebbero mostrato posizioni più ideologiche che pragmatiche; un riferimento al movimentismo. Quella che si è formata è una Maggioranza in parte composta da quella uscente con l'innesto di un partito di Opposizione. E' stata una campagna basatasi su due messaggi: da una parte si parlava di continuità, dall'altra di cambiamento. Secondo Beccari servono entrambe le cose. “Sono molto contento del risultato del mio Partito”. Uno sguardo poi alla legge elettorale: “credo che dovremo lavorare tanto anche nei processi istituzionali che riguardano la formazione delle maggioranze”.
Matteo Ciacci, Libera/PS, ha rivendicato la necessità di far valere le posizioni della propria forza su alcuni elementi di discontinuità. E poi un'osservazione: “siamo riusciti a ristrutturare un'area riformista che ora conta 18 consiglieri”. Espressa la determinazione di far valere questo peso specifico nella nuova maggioranza; facendo valere un “metodo diverso” nel rapporto con i corpi intermedi, promuovendo un cambiamento in ambito sanitario e nella gestione del Territorio. Il nostro compito è essere forza autorevole di maggioranza che porta avanti il programma di governo con pragmatismo.
Secondo Matteo Rossi, PSD, l'ultima tornata ha dato segnali chiari, al netto della lieve flessione dell'affluenza. Innanzitutto l'indirizzo di una continuità per quello che è stato fatto nell'ultima Legislatura. E poi l'innesto di Libera, reduce da battaglie dai banchi dell'Opposizione. Un ritorno alla stabilità e alla politica, insomma; a scapito del movimentismo: giudicato una “parentesi”. Soddisfazione per il risultato del proprio Partito. I riformisti “diranno la loro”.
Poi Enrico Carattoni, RF, che si è soffermato su “chi ha vinto e chi ha perso”. Il vero vincitore delle elezioni è a suo avviso il PDCS; poi il PSD. “E credo che abbia vinto anche RF”, che ha visto aumentati i propri consensi. Ricordato anche l'apporto di Area Democratica. Secondo Carattoni avrebbero perso, dunque, tutte le altre forze politiche. Vede una sostanziale continuità nella compagine governativa; e un ridimensionamento del movimentismo. Posto inoltre l'accento sulla “farraginosità” della Legge elettorale; sollecitata una revisione.
Carlotta Andruccioli, Domani Motus Liberi, è partita dal “clima elettorale”. E' stata una campagna nella quale abbiamo assistito a “distorsioni” in seno a Commissioni. Riferimenti al voto estero; ad “attacchi personali a candidati”. “Mi meraviglio che siamo comunque in un Paese democratico”. Fatta questa premessa ha parlato di un “vento del cambiamento che soffia molto lento”. “Per fortuna è finita l'epoca dei movimentismi”; “il populismo non ha pagato”; è tempo di riscoprire l'entusiasmo di fare politica. Ha parlato poi della dignità necessaria per “non vendere l'anima” pur di andare al Governo. Ha poi sottolineato la crescita di DML; quanto alla maggioranza l'ha definita non politica, non programmatica e priva di una visione ideologica comune. Ricordate le diversità di vedute in mattinata sulla Sanità. “Non sono solo mal di pancia, sono gastriti”.
“Vi ricordo che eravate alleati di RETE”, ha commentato il Segretario di Stato Federico Pedini Amati. Che ha sottolineato la vittoria della DC e quella del PSD, passato da 2 ad 8 consiglieri; “niente di strano” a suo avviso - vista la legge elettorale – l'alleanza fra coalizioni. Prima c'era solo la DC che comandava, oggi ci sono due grandi coalizioni che si confrontano e decidono insieme. Partiamo e vogliamo governare; a partire dalla messa a terra dell'Accordo con l'UE. La politica è “compromesso”. Si è tornati alla logica dei partiti tradizionali. Definito “un mostro con più teste” NPR. Da qui un monito. “Con qualcuno di quei signori che saranno con me al Governo sarà molto difficile governare”. Infine un appello: “tutti quelli che non hanno casa tornino a casa”.
“Tutti sono vincitori tranne noi”, ha dichiarato tra il serio e il faceto Giovanni Maria Zonzini; che ha rivendicato il ruolo di RETE nella stabilizzazione del Paese, dopo anni di fortissime tensioni e l'epoca della “San Marino da bere”. Auspicata per il Movimento la possibilità di ricostruire uno spazio politico di sinistra; una socialdemocrazia radicale che – ha sottolineato - ha ancora molto da dire il Paese. Demagogia e populismo – ha osservato – sono state estranee all'azione di RETE negli ultimi anni: ricordata ad esempio la riforma previdenziale. Intendiamo condurre in questi anni una opposizione responsabile, dialogante, ma anche severa; e ciò alla luce del bagaglio di esperienze maturato.
XXXI Legislatura che inizia sotto buoni auspici, ha dichiarato Alessandro Bevitori, Libera/PS. Una prova di maturità – ad avviso del Segretario di Stato in pectore – l'accordo raggiunto dalle due coalizioni. Uno sguardo anche alla passato; grazie all'azione di Libera – ha detto - siamo riusciti a mettere fine ad un “potentato economico” attivo da anni.
Dal Segretario di Stato Andrea Belluzzi anche considerazioni sul piano tecnico-istituzionale; ricordando i limiti della Legge elettorale. Quanto all'esito della tornata, ha sottolineato come abbia pagato lo sforzo di prolungare la Legislatura per mettere in sicurezza l'Accordo con l'UE. Grande soddisfazione poi per la performance del PSD, considerato forza promotrice della “europeizzazione” della Repubblica. Oggi il PSD non è più all'interno di un “autobus” elettorale.
Matteo Casali ha posto l'accento sull'equilibrio di genere tra le fila di Repubblica Futura. Severo il commento riguardo l'operato delle due maggioranze nella precedente Legislatura; ha poi ricordato come nel ticket elettorale Libera-PSD vi fossero idee non coincidenti sul tema delle alleanze. Quanto ad RF ha dichiarato come la cittadinanza abbia premiato l'opposizione seria e coerente.
Il Segretario di Stato Marco Gatti ha ringraziato i cittadini per il responso delle urne; vista anche l'importanza dei dossier trattati nell'ultima Legislatura. L'azione dell'intero Esecutivo è stata premiata. C'erano numeri importanti anche per fare un Esecutivo di centrodestra, ha osservato; si è scelta tuttavia l'alleanza tra coalizioni – a suo avviso – perché non si è ragionato a livello ideologico, ma sul percorso politico fatto in questi anni. Con Libera c'è stato un dialogo; “più fruttuoso” di quello fatto con Repubblica Futura. Abbiamo raggiunto un'ottima mediazione di governo.
Michele Muratori, Libera/PS, ha definito la Legge elettorale “un guazzabuglio”, da superare quanto prima. Secondo Ilaria Bacciocchi, PSD, una chiave di lettura delle ultime elezioni è il forte ridimensionamento dell'antipolitica in Consiglio.