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Carisp: incontro pubblico dell'opposizione

12 mag 2009
Riforme e libertà chiede uno scatto d’orgoglio ai sammarinesi, duramente colpiti da vicende giudiziarie e attacchi mediatici. La sala, gremita, ha risposto con ripetuti applausi quando i relatori hanno ribadito con forza che San Marino non può essere ridotto a Comune italiano.
“L’Italia ha una sua strategia – ha fatto notare Monica Bollini, Sammarinesi per la libertà – omologare il nostro sistema al loro e portarci stremati a firmare qualsiasi cosa, ma non possiamo permetterglielo”.
Giovanni Lonfernini, Democratici di centro, ha sollevato dubbi sul caso Carisp: “Pensiamo – ha detto – a lotte di potere nel mondo finanziario italiano, che vede nel gruppo Delta la possibilità di consolidare la propria posizione. E il caso Sopaf? – ha aggiunto – l’obiettivo di questo socio, in Delta, era avvicinarsi alla Carisp tramite la nomina a presidente di Banca Centrale di Rainer Masera, uomo Sopaf. A Report il segretario alle Finanze Gatti – ha poi aggiunto – ha detto che nei prossimi mesi chiuderanno finanziarie e che qualche banca è in odore di mafia, salvo dire poi di esser stato manipolato: sarà anche, ma son cose che ha detto, e se non sa quel che dice è meglio che se ne vada a casa”.
Autocritico Alessandro Rossi, Sinistra unita, che spera in un reale cambiamento e non di facciata, mentre Fiorenzo Stolfi, Psd, ha ricordato che “San Marino può e deve cambiare, ma non quando lo decide l’Italia, e finché gli accordi restano in vigore, firmati da Stati consenzienti, sono validi: possono essere rinegoziati ma tra governi, ai più alti livelli”.

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