L'Aula si spacca sull'ordine del giorno firmato da tutta l'opposizione che chiede di rimuovere il Presidente di Carisp Fabio Zanotti, a valutare nei suoi confronti azioni di responsabilità e ad individuare un nuovo nominativo condividendone con l'Aula i requisiti. Non passa per un solo voto: 25 i sì contro 26 no e un astenuto. Risultato che già sta facendo parlare nei corridoi di Palazzo. L'odg ruota intorno alla famosa delegazione ristretta voluta da Zanotti escludendo i membri di minoranza.
Zeppa invita ad un atto di coraggio per fare il bene di San Marino. “Se vogliamo davvero un certo tipo di collaborazione – dice - si parte da qui”. Il Governo ne ratifica invece l'operato. La delegazione ristretta – spiega una lettera dalle finanze letta in Aula da Guerrino Zanotti – nasce per rispondere ad un mandato di consolidamento del settore creditizio. Ha svolto un solo incontro di carattere esplorativo e relazionato al cda. L'Esecutivo esprime rammarico che non sia andata a buon fine l'aggregazione di Cassa e Banca di San Marino, considerandola un'operazione strategica. Anche se – ammette Giuseppe Morganti – è stato un errore di valutazione non considerare le specifiche volontà. Le fusioni, come suggerisce anche il Fondo Monetario, devono essere i soci a farle.
La maggioranza non ravvisa illegittimità in quella commissione ristretta. “Lo sarebbe – precisa Roberto Giorgetti - se le decisioni non venissero riportate nel cda. Non è poi compito di quest'Aula – aggiunge - sfiduciare il presidente di una società di diritto privato anche se di capitale pubblico”. Conferma però un percorso che porterà al riassetto della governance di Carisp passando per la nomina di un AD.
Matteo Ciacci chiarisce la posizione del suo movimento, da subito evidente quando rimarca che “certe riflessioni vanno fatte anche in questa sede”. Nel mirino l'assenza di un piano industriale e un rilancio “che questo cda presieduto da Zanotti – dice - al momento non ha dato. Qualcosa va cambiato”. Ribadisce quindi l'esigenza di riassestare la governance prevedendo un AD “che possa avere idee chiare sia sulla revisione dei costi che sul rilancio dell'istituto”. Servono – precisa – un progetto strutturato e competenze. Una scelta tecnico politica “che non si può più sbagliare. Non possiamo raccontare alla cittadinanza – afferma il consigliere di Civico 10 - che foraggiamo Cassa che continua a perdere senza fare niente”. In merito alle responsabilità di Zanotti, “vorremmo gestire la questione negli organismi deputati, vale a dire l'Assemblea”.
L'Aula trova condivisione sull'Ordine del Giorno del PDCS per un dibattito in merito alla questione della trasmissione della cittadinanza e dell’espletamento del diritto di voto sollevato dalla Consulta dei Cittadini Sammarinesi residenti all’estero. Viene raggiunto anche l'accordo sulla richiesta del Psd di un dibattito in merito allo stato delle trattative per l’accordo di Associazione all’Unione Europea. Viene sottoscritto da tutti i gruppi, tranne da Rete. Passa con 32 voti favorevoli, 6 contrari e un astenuto. Respinta, invece, la richiesta della minoranza che impegna il Congresso a relazionare sullo stato di attuazione della convenzione relativa al “Polo della Moda” prima di intraprendere qualsiasi modifica o integrazione.
MF
Vai al giuramento di Michele Guidi che subentra a Simone Celli
Zeppa invita ad un atto di coraggio per fare il bene di San Marino. “Se vogliamo davvero un certo tipo di collaborazione – dice - si parte da qui”. Il Governo ne ratifica invece l'operato. La delegazione ristretta – spiega una lettera dalle finanze letta in Aula da Guerrino Zanotti – nasce per rispondere ad un mandato di consolidamento del settore creditizio. Ha svolto un solo incontro di carattere esplorativo e relazionato al cda. L'Esecutivo esprime rammarico che non sia andata a buon fine l'aggregazione di Cassa e Banca di San Marino, considerandola un'operazione strategica. Anche se – ammette Giuseppe Morganti – è stato un errore di valutazione non considerare le specifiche volontà. Le fusioni, come suggerisce anche il Fondo Monetario, devono essere i soci a farle.
La maggioranza non ravvisa illegittimità in quella commissione ristretta. “Lo sarebbe – precisa Roberto Giorgetti - se le decisioni non venissero riportate nel cda. Non è poi compito di quest'Aula – aggiunge - sfiduciare il presidente di una società di diritto privato anche se di capitale pubblico”. Conferma però un percorso che porterà al riassetto della governance di Carisp passando per la nomina di un AD.
Matteo Ciacci chiarisce la posizione del suo movimento, da subito evidente quando rimarca che “certe riflessioni vanno fatte anche in questa sede”. Nel mirino l'assenza di un piano industriale e un rilancio “che questo cda presieduto da Zanotti – dice - al momento non ha dato. Qualcosa va cambiato”. Ribadisce quindi l'esigenza di riassestare la governance prevedendo un AD “che possa avere idee chiare sia sulla revisione dei costi che sul rilancio dell'istituto”. Servono – precisa – un progetto strutturato e competenze. Una scelta tecnico politica “che non si può più sbagliare. Non possiamo raccontare alla cittadinanza – afferma il consigliere di Civico 10 - che foraggiamo Cassa che continua a perdere senza fare niente”. In merito alle responsabilità di Zanotti, “vorremmo gestire la questione negli organismi deputati, vale a dire l'Assemblea”.
L'Aula trova condivisione sull'Ordine del Giorno del PDCS per un dibattito in merito alla questione della trasmissione della cittadinanza e dell’espletamento del diritto di voto sollevato dalla Consulta dei Cittadini Sammarinesi residenti all’estero. Viene raggiunto anche l'accordo sulla richiesta del Psd di un dibattito in merito allo stato delle trattative per l’accordo di Associazione all’Unione Europea. Viene sottoscritto da tutti i gruppi, tranne da Rete. Passa con 32 voti favorevoli, 6 contrari e un astenuto. Respinta, invece, la richiesta della minoranza che impegna il Congresso a relazionare sullo stato di attuazione della convenzione relativa al “Polo della Moda” prima di intraprendere qualsiasi modifica o integrazione.
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