Parlano di “bomba chimica” i cittadini del “Comitato Civico di Fiorentino”, ma sbagliano. E' molto peggio!
I FATTI
C'è un impianto industriale della società FASEA SA in località Pianacci, Castello di Fiorentino. Si tratta di un opificio di ampie dimensioni che produce adesivi sintetici, materiali plastici ed altri prodotti chimici.
I Cittadini dotati di coscienza civica manifestano da anni preoccupazione in merito alla sicurezza degli impianti, al trattamento dei materiali di scarto delle lavorazioni, alla presenza di piani per la prevenzione e gestione di eventuali incidenti industriali, ma tale apprensione non ha trovato grande interlocuzione nelle istituzioni; detti cittadini non hanno infatti trovato né risposte, né tanto meno rassicurazioni attendibili ai loro quesiti di base: sono stati effettuati controlli adeguati nel sito occupato dalla FASEA? Esiste pericolo per i residenti in zone limitrofe a quell'area sospetta di contaminazione ambientale?
Eppure si tratta di preoccupazioni più che legittime visto che il Servizio Igiene Ambientale, già dal 2003, escludeva dal circuito delle fonti potabili collegate all’acquedotto di Stato la fonte idrica denominata ”Aquino”, sita a poche centinaia di metri sotto la fabbrica, per la presenza di sostanze inquinanti proprio in quell’acqua. Ma, ancora una volta, nascosta la polvere sotto il tappeto, nessuno si è più occupato di dare seguito ad accertamenti a tutela della cittadinanza.
Sono ancora quei cocciuti Cittadini che nel settembre 2010 portano alla ribalta delle cronache la questione FASEA, denunciando pubblicamente degrado e timori con cui sono costretti a convivere in prossimità dell'azienda. Il parco della zona, molto frequentato dai bambini, dista solo pochi passi da cisterne apparentemente ripiene di prodotti chimici in assenza di qualsiasi intervento di manutenzione e da quelle che si direbbero lastre di eternit in avanzato stato di deterioramento, accatastate alla rinfusa sul piazzale esterno senza alcun tipo di protezione dagli eventi atmosferici. Non lontano da questi elementi cancerogeni ci sono una zona residenziale molto ampia, una scuola, un asilo ed una zona boschiva dove tanti sammarinesi raccolgono funghi.
In virtù di questo stato di cose quasi tutti i residenti della zona si sono organizzati nel “Comitato Civico di Fiorentino”.
In un primo tempo viene interessata della questione la Giunta di Castello; successivamente, anche per merito della dedizione dell’ex comandante della Gendarmeria Zecchini, iniziano vere e proprie indagini , le quali conducono nel Febbraio 2013 alla formulazione del capo di imputazione contenuto nell’articolo 241 del Codice Penale, ovvero “attentato alla salute pubblica mediante deterioramento dell’ambiente”.
Nel faldone della Gendarmeria, base di accusa in questo processo, si legge che la FASEA abbia addirittura delle tubazioni atte a sversare nel suolo i prodotti reflui del processo produttivo dei sigillanti. Tali scarichi di prodotti chimici hanno contaminato il suolo ed il sottosuolo con alti livelli di concentrazione di sostanze cancerogene.
LE VICENDE GIUDIZIARIE
Si giunge così al 15/11/13, con il legale rappresentante della FASEA, Elisabeth Huber, alla sbarra del Tribunale di San Marino con l’accusa di aver attentato alla salute pubblica e non aver adottato le più elementari norme di sicurezza, causando emissioni nocive in aria e nel terreno, fino ad inquinare una sorgente collegata ad un acquedotto sammarinese.
Non solo. Si apprende che nell’area esterna della FASEA sono posizionati contenitori di sostanze chimiche e scarti di lavorazione privi di documentazione, cosa questa che ne ha impedito classificazione e corretto smaltimento.
La FASEA ha, nella zona più nascosta del proprio sito produttivo, diverse cisterne esterne ed interrate contenenti acetilene, solventi e diversi altri idrocarburi. Dette cisterne, vecchie e logore, non hanno tenuta ermetica; la volatilità delle sostanze in questione può facilmente essere correlata ai disturbi cutanei e respiratori di cui numerosi cittadini residenti in zone limitrofe sono stati vittime.
La stessa copertura in eternit della FASEA ha seri danni e nel piazzale sono rimaste per anni lastre di amianto deteriorate ed esposte alle intemperie. Pare più che legittimo supporre che vi sia una dispersione nell’ambiente circostante di queste sostanze cancerogene.
A fronte di questo stato delle cose, il processo è iniziato e l’avvocato della difesa Pier Luigi Bacciocchi, a fronte di simili abomini contro la salute dei cittadini, ha pensato bene di richiedere la nullità dell’intera istruttoria in quanto eseguita da un gendarme che abitava nella zona, nonché figlio di una persona che poi si è costituita parte civile.
Fantastico!
Sarebbe come dire che Al Capone avrebbe dovuto essere prosciolto perché Eliot Ness, il poliziotto che lo incastrò, era anch'egli americano e figlio di un astemio.
Chi avrebbe dovuto farle le indagini a Fiorentino, una Guardia Svizzera? Siamo una piccola repubblica, tutti sanno di tutti, tutti sono parenti di qualcuno e le indagini su di un certo sito produttivo le conduce un gendarme che lavora nel Castello di pertinenza, a volte abita persino lì, vicino al luogo in cui lavora e, addirittura, pur essendo gendarme, ritiene di avere lo stesso diritto alla salute di tutti gli altri cittadini.
Comunque, il giudice Roberto Battaglino dovrà valutare sia le responsabilità penali della FASEA, sia eventuali negligenze nei controlli da parte degli uffici statali ad essi preposti. Questi si è riservato una decina di giorni per valutare le eccezioni sollevate dalla difesa.
BOMBA O VELENO?
Quelle teste calde del “Comitato Civico di Fiorentino” parlano di “bomba chimica”, ma noi del Movimento 5 Stelle San Marino pensiamo che si sbaglino. Una bomba è qualcosa di deflagrante, che produce clamore oltre che devastazione e nessuno può negarne l'esistenza; il danno che fa è lì, tutto, immediato, inoccultabile.
No, riteniamo che la metafora della bomba sia inadeguata ed insufficiente.
Quello che sta accadendo è qualcosa di più grave di una bomba, perché strisciante, silenziosa, è qualcosa che corre sotto la pelle delle istituzioni, sotto i piedi dei cittadini, avvelenando tutto ciò che tocca e continuando nel tempo a manifestarne gli effetti nefasti. E' qualcosa che penetra il terreno, la cultura, il commercio, la politica, la magistratura, le coscienze, le penetra e poi le corrode, le ammala, poco per volta, quasi invisibilmente e proprio per questo più gravemente.
Il Movimento 5 Stelle San Marino è molto preoccupato per gli aloni di opacità presenti in questa situazione. Siamo in attesa di capire se il Tribunale sia un servizio pagato dai sammarinesi a tutela dei sammarinesi. Nel 2003 fu approvata una riforma dell'ordinamento giudiziario con la quale si stabilì che i Magistrati del Tribunale Unico non vengano più nominati dal Consiglio Grande e Generale, bensì assunti tramite concorso. Questo processo mostrerà se tale riforma possa dirsi davvero realizzata, se la magistratura sammarinese sia davvero indipendente dalla politica e dagli interessi economici.
Siamo preoccupati del fatto che sia mancata una adeguata informazione alla cittadinanza sulla vicenda. Allo stato dei fatti non sappiamo ancora se la fabbrica sia stata messa in sicurezza o meno, se vi sia qualche residuo di attività industriale, se le aree inquinate siano state bonificate oppure no.
Siamo preoccupati del fatto che ogni aspetto della vita sammarinese che si prenda in esame, dall'industria alla finanza, dal commercio ai rifiuti, pare caratterizzato dalla medesima caratteristica: la carenza di controlli.
Siamo preoccupati che in questa o in situazioni analoghe, anche a fronte di evidente rischio e di controlli comprovanti tale pericolosità, esista nelle forze inquirenti e negli organi di polizia quella indipendenza che sola può farsi carico del rispetto della legalità.
IN CONCLUSIONE
Il Movimento 5 Stelle vuole tutelare l'ambiente, geologico, politico, giudiziario, sociale e morale, per il bene di tutti i cittadini ed il futuro dei nostri figli, ripudiando una cultura, purtroppo egemone, che non si è fatta scrupolo alcuno nell'attentare alla salute pubblica in favore dell'interesse di alcuni. VIGILEREMO!!!!!
I FATTI
C'è un impianto industriale della società FASEA SA in località Pianacci, Castello di Fiorentino. Si tratta di un opificio di ampie dimensioni che produce adesivi sintetici, materiali plastici ed altri prodotti chimici.
I Cittadini dotati di coscienza civica manifestano da anni preoccupazione in merito alla sicurezza degli impianti, al trattamento dei materiali di scarto delle lavorazioni, alla presenza di piani per la prevenzione e gestione di eventuali incidenti industriali, ma tale apprensione non ha trovato grande interlocuzione nelle istituzioni; detti cittadini non hanno infatti trovato né risposte, né tanto meno rassicurazioni attendibili ai loro quesiti di base: sono stati effettuati controlli adeguati nel sito occupato dalla FASEA? Esiste pericolo per i residenti in zone limitrofe a quell'area sospetta di contaminazione ambientale?
Eppure si tratta di preoccupazioni più che legittime visto che il Servizio Igiene Ambientale, già dal 2003, escludeva dal circuito delle fonti potabili collegate all’acquedotto di Stato la fonte idrica denominata ”Aquino”, sita a poche centinaia di metri sotto la fabbrica, per la presenza di sostanze inquinanti proprio in quell’acqua. Ma, ancora una volta, nascosta la polvere sotto il tappeto, nessuno si è più occupato di dare seguito ad accertamenti a tutela della cittadinanza.
Sono ancora quei cocciuti Cittadini che nel settembre 2010 portano alla ribalta delle cronache la questione FASEA, denunciando pubblicamente degrado e timori con cui sono costretti a convivere in prossimità dell'azienda. Il parco della zona, molto frequentato dai bambini, dista solo pochi passi da cisterne apparentemente ripiene di prodotti chimici in assenza di qualsiasi intervento di manutenzione e da quelle che si direbbero lastre di eternit in avanzato stato di deterioramento, accatastate alla rinfusa sul piazzale esterno senza alcun tipo di protezione dagli eventi atmosferici. Non lontano da questi elementi cancerogeni ci sono una zona residenziale molto ampia, una scuola, un asilo ed una zona boschiva dove tanti sammarinesi raccolgono funghi.
In virtù di questo stato di cose quasi tutti i residenti della zona si sono organizzati nel “Comitato Civico di Fiorentino”.
In un primo tempo viene interessata della questione la Giunta di Castello; successivamente, anche per merito della dedizione dell’ex comandante della Gendarmeria Zecchini, iniziano vere e proprie indagini , le quali conducono nel Febbraio 2013 alla formulazione del capo di imputazione contenuto nell’articolo 241 del Codice Penale, ovvero “attentato alla salute pubblica mediante deterioramento dell’ambiente”.
Nel faldone della Gendarmeria, base di accusa in questo processo, si legge che la FASEA abbia addirittura delle tubazioni atte a sversare nel suolo i prodotti reflui del processo produttivo dei sigillanti. Tali scarichi di prodotti chimici hanno contaminato il suolo ed il sottosuolo con alti livelli di concentrazione di sostanze cancerogene.
LE VICENDE GIUDIZIARIE
Si giunge così al 15/11/13, con il legale rappresentante della FASEA, Elisabeth Huber, alla sbarra del Tribunale di San Marino con l’accusa di aver attentato alla salute pubblica e non aver adottato le più elementari norme di sicurezza, causando emissioni nocive in aria e nel terreno, fino ad inquinare una sorgente collegata ad un acquedotto sammarinese.
Non solo. Si apprende che nell’area esterna della FASEA sono posizionati contenitori di sostanze chimiche e scarti di lavorazione privi di documentazione, cosa questa che ne ha impedito classificazione e corretto smaltimento.
La FASEA ha, nella zona più nascosta del proprio sito produttivo, diverse cisterne esterne ed interrate contenenti acetilene, solventi e diversi altri idrocarburi. Dette cisterne, vecchie e logore, non hanno tenuta ermetica; la volatilità delle sostanze in questione può facilmente essere correlata ai disturbi cutanei e respiratori di cui numerosi cittadini residenti in zone limitrofe sono stati vittime.
La stessa copertura in eternit della FASEA ha seri danni e nel piazzale sono rimaste per anni lastre di amianto deteriorate ed esposte alle intemperie. Pare più che legittimo supporre che vi sia una dispersione nell’ambiente circostante di queste sostanze cancerogene.
A fronte di questo stato delle cose, il processo è iniziato e l’avvocato della difesa Pier Luigi Bacciocchi, a fronte di simili abomini contro la salute dei cittadini, ha pensato bene di richiedere la nullità dell’intera istruttoria in quanto eseguita da un gendarme che abitava nella zona, nonché figlio di una persona che poi si è costituita parte civile.
Fantastico!
Sarebbe come dire che Al Capone avrebbe dovuto essere prosciolto perché Eliot Ness, il poliziotto che lo incastrò, era anch'egli americano e figlio di un astemio.
Chi avrebbe dovuto farle le indagini a Fiorentino, una Guardia Svizzera? Siamo una piccola repubblica, tutti sanno di tutti, tutti sono parenti di qualcuno e le indagini su di un certo sito produttivo le conduce un gendarme che lavora nel Castello di pertinenza, a volte abita persino lì, vicino al luogo in cui lavora e, addirittura, pur essendo gendarme, ritiene di avere lo stesso diritto alla salute di tutti gli altri cittadini.
Comunque, il giudice Roberto Battaglino dovrà valutare sia le responsabilità penali della FASEA, sia eventuali negligenze nei controlli da parte degli uffici statali ad essi preposti. Questi si è riservato una decina di giorni per valutare le eccezioni sollevate dalla difesa.
BOMBA O VELENO?
Quelle teste calde del “Comitato Civico di Fiorentino” parlano di “bomba chimica”, ma noi del Movimento 5 Stelle San Marino pensiamo che si sbaglino. Una bomba è qualcosa di deflagrante, che produce clamore oltre che devastazione e nessuno può negarne l'esistenza; il danno che fa è lì, tutto, immediato, inoccultabile.
No, riteniamo che la metafora della bomba sia inadeguata ed insufficiente.
Quello che sta accadendo è qualcosa di più grave di una bomba, perché strisciante, silenziosa, è qualcosa che corre sotto la pelle delle istituzioni, sotto i piedi dei cittadini, avvelenando tutto ciò che tocca e continuando nel tempo a manifestarne gli effetti nefasti. E' qualcosa che penetra il terreno, la cultura, il commercio, la politica, la magistratura, le coscienze, le penetra e poi le corrode, le ammala, poco per volta, quasi invisibilmente e proprio per questo più gravemente.
Il Movimento 5 Stelle San Marino è molto preoccupato per gli aloni di opacità presenti in questa situazione. Siamo in attesa di capire se il Tribunale sia un servizio pagato dai sammarinesi a tutela dei sammarinesi. Nel 2003 fu approvata una riforma dell'ordinamento giudiziario con la quale si stabilì che i Magistrati del Tribunale Unico non vengano più nominati dal Consiglio Grande e Generale, bensì assunti tramite concorso. Questo processo mostrerà se tale riforma possa dirsi davvero realizzata, se la magistratura sammarinese sia davvero indipendente dalla politica e dagli interessi economici.
Siamo preoccupati del fatto che sia mancata una adeguata informazione alla cittadinanza sulla vicenda. Allo stato dei fatti non sappiamo ancora se la fabbrica sia stata messa in sicurezza o meno, se vi sia qualche residuo di attività industriale, se le aree inquinate siano state bonificate oppure no.
Siamo preoccupati del fatto che ogni aspetto della vita sammarinese che si prenda in esame, dall'industria alla finanza, dal commercio ai rifiuti, pare caratterizzato dalla medesima caratteristica: la carenza di controlli.
Siamo preoccupati che in questa o in situazioni analoghe, anche a fronte di evidente rischio e di controlli comprovanti tale pericolosità, esista nelle forze inquirenti e negli organi di polizia quella indipendenza che sola può farsi carico del rispetto della legalità.
IN CONCLUSIONE
Il Movimento 5 Stelle vuole tutelare l'ambiente, geologico, politico, giudiziario, sociale e morale, per il bene di tutti i cittadini ed il futuro dei nostri figli, ripudiando una cultura, purtroppo egemone, che non si è fatta scrupolo alcuno nell'attentare alla salute pubblica in favore dell'interesse di alcuni. VIGILEREMO!!!!!
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