Al centro della scena politica è ancora la querelle nata al termine del dibattito consiliare dedicato, soprattutto a Cassa di Risparmio. Lunedì prossimo, in Commissione finanze, è prevista la relazione del Coordinamento della Vigilanza di Banca Centrale sul sistema bancario e in particolare sulla situazione economico-patrimoniale di Cassa di Risparmio. Oggi interviene il partito democratico cristiano che, rispetto all’Ordine del Giorno bocciato dall'Aula ma che ha visto Ap schierarsi con parte dell'opposizione, conferma il proprio sostegno all’autonomia e alla solidità di questo Istituto di Credito, fondamentale per San Marino. Tuttavia, scrive la Dc, a fronte dell’impegno profuso dallo Stato in questi anni, è essenziale che la Governance di Cassa di Risparmio riporti in equilibrio il bilancio dell’Istituto già dall’anno in corso ed è importante apportare, a breve termine, le necessarie modifiche statutarie per consolidare il rapporto tra la Fondazione e l’Istituto bancario. Il partito di maggioranza relativa ricorda anche il fatto che il Bilancio 2014 è stato chiuso con un attivo di circa 4 milioni: un segno - sottolinea - di forte speranza per il Paese. Inoltre, considerando che anche il Previsionale si è assestato a 7 milioni di deficit, diminuendo di oltre 6 milioni il disavanzo, pone ottimi auspici per una chiusura in attiva anche del bilancio 2015 confermando il trend positivo di questi anni. Questi dati, prosegue la nota, costituiscono la conferma più eloquente del buon lavoro fatto in questi anni dal PDCS e dalla Maggioranza per razionalizzare la spesa pubblica e rendere sostenibile l’assetto economico del nostro Paese.
Rimane, tuttavia, ancora l’urgenza di rilancio dello sviluppo e di rispondere alla richiesta di lavoro da parte della cittadinanza. La scelta di emettere titoli di Stato per reperire risorse economiche da investire in opere pubbliche, con particolare attenzione al centro storico - conclude la nota - va proprio in questa direzione.
Rimane, tuttavia, ancora l’urgenza di rilancio dello sviluppo e di rispondere alla richiesta di lavoro da parte della cittadinanza. La scelta di emettere titoli di Stato per reperire risorse economiche da investire in opere pubbliche, con particolare attenzione al centro storico - conclude la nota - va proprio in questa direzione.
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