E’ di nuovo colpo di scena nella tormentata vicenda della Centrale del latte. Dopo le dichiarazioni del presidente del Cda del caseificio San Leopoldo e La Lombarda Alessio Crippa, che prima ha smentito qualsiasi trattativa in essere per l’acquisizione del caseificio sammarinese poi ha confermato il tutto rendendo una dichiarazione giurata all’avvocatura dello Stato, e la conferenza stampa di Cignoli e Paganelli che, a loro dire, avevano ricevuto un mandato verbale proprio da Crippa per condurre la trattativa, arriva un’altra comunicazione che rimescola le carte in gioco e getta nuove ombre. Il Pdcs ha ricevuto una nota dai consiglieri di amministrazione delle due società, dove dicono di “non essere mai stati resi edotti circa il contenuto di accordi verbali tra il signor Alessio Crippa e soggetti terzi, circostanza peraltro confermata dallo stesso Alessio Crippa. Qualsiasi delega o verbale – continua la nota – conferita da Crippa non potrebbe considerarsi valida ed efficace in quanto in contrasto con l’articolo 24 dello statuto societario in forza del quale il presidente del Cda non può conferire speciali procure per singoli atti o categorie di atti ai consiglieri, ai dipendenti e agli estranei previa delibera del Cda, delibera allo stato completamente inesistente”. La Dc dunque insorge, soprattutto il consigliere Giancarlo Venturini che era stato attaccato da Cignoli e Paganelli: “Tutto ciò ha dell’inverosimile e sul mio conto, e su quello del mio partito, sono state fatte illazioni ai limiti della legalità per le quali valuteremo eventuali iniziative legali”. E Loris Francini annuncia iniziative di peso al prossimo Consiglio, “soprattutto nei confronti di qualche membro di governo – anticipa – che dovrà spiegare il suo coinvolgimento in tutta questa storia”.
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