La Segreteria di Stato al Territorio sta definendo il decreto necessario per le cessione ai privati dei “frustoli”: piccoli appezzamenti di terreno di scarso interesse pubblico. Si tratta di terreni di area non superiore ai 100 mq. Per lo Stato sono di scarso interesse; per i privati confinanti, invece, potrebbero risultare utili all’ampliamento della superficie di rispetto attorno al proprio immobile. I “frustoli” - questo il termine desueto per definire le piccole porzioni di terreno – non potranno essere utilizzati per edificare e non potranno essere ceduti per almeno 10 anni dall’acquisto. Lo Stato intende venderli a prezzi di mercato, senza speculazioni di sorta. L’introito derivante dovrebbe essere contabilizzato nel 2005 e nel 2006. Entro quest’anno - si legge nella relazione tecnico contabile al bilancio di previsione 2004 – sarà completato il censimento dei frustoli o dei cosiddetti “relitti di terreno”. Con il decreto che sarà verosimilmente presentato lunedì prossimo saranno identificati per poi essere venduti con il sistema della licitazione privata. Nel bilancio 2004 l’introito per la vendita di terreni ammonta a 1milione e 500mila euro. Naturalmente nei prossimi bilanci l’entrata derivante da queste cessioni dovrebbe aumentare sensibilmente.
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