La commissione finanze, con un solo voto di scarto, ha respinto l'ordine del giorno delle opposizioni che mirava ad interrompere la trattativa per la cessione dei Crediti di Delta che – ha fatto sapere il Segretario di Stato Celli - si chiuderà il prossimo 30 ottobre.
Sei voti favorevoli, sette contrari. L'ordine del giorno presentato da tutte le opposizioni per interrompere la trattativa per la cessione dei Crediti Delta di spettanza della Cassa di Risparmio non passa per un soffio.
Nella relazione redatta dal Direttore di Cassa di Risparmio Dario Mancini e letta in commissione finanze dal segretario di Stato Simone Celli viene illustrata la situazione in riferimento all'operazione volta a recuperare parte degli Npl. Dei circa 2,2 miliardi di crediti non performanti – viene evidenziato – 115 milioni sono di tipo sanitario e 59 sono inclusi nel portafoglio “Arcade”. Di questi 59 milioni, secondo la relazione del Direttore Carisp, ne sono recuperabili 56 che, al netto dei costi di recupero, diventano 39. Questa sostanzialmente l'offerta fatta dall'acquirente denominato “Cerberus”. Il Segretario Celli ha fatto sapere che entro il 15 ottobre il Cda Carisp dovrà formalizzare l'assenso definitivo ed entro il 30 ottobre l'operazione verrà quindi conclusa.
Di fronte a questa prospettiva tutta l'opposizione ha chiesto di fermare le bocce sostenendo, in estrema sintesi, che le percentuali di cessione sono enormemente svantaggiose e fuori mercato. Al netto dei cosiddetti crediti sanitari “detto factor” il tasso di valutazione degli Npl in Delta diventa – riferisce una nota di Democrazia in Movimento – del 2,5% e non del 7,5%.
Il Segretario Celli ha replicato ricordando che tutti i tecnici membri del Cda di cassa di Risparmio “anche quelli non nominati dalla maggioranza, nonché tutti i Sindaci Revisori hanno detto alla politica” che quelle valutazioni oggetto della trattativa erano invece realistiche.
l.s.
Sei voti favorevoli, sette contrari. L'ordine del giorno presentato da tutte le opposizioni per interrompere la trattativa per la cessione dei Crediti Delta di spettanza della Cassa di Risparmio non passa per un soffio.
Nella relazione redatta dal Direttore di Cassa di Risparmio Dario Mancini e letta in commissione finanze dal segretario di Stato Simone Celli viene illustrata la situazione in riferimento all'operazione volta a recuperare parte degli Npl. Dei circa 2,2 miliardi di crediti non performanti – viene evidenziato – 115 milioni sono di tipo sanitario e 59 sono inclusi nel portafoglio “Arcade”. Di questi 59 milioni, secondo la relazione del Direttore Carisp, ne sono recuperabili 56 che, al netto dei costi di recupero, diventano 39. Questa sostanzialmente l'offerta fatta dall'acquirente denominato “Cerberus”. Il Segretario Celli ha fatto sapere che entro il 15 ottobre il Cda Carisp dovrà formalizzare l'assenso definitivo ed entro il 30 ottobre l'operazione verrà quindi conclusa.
Di fronte a questa prospettiva tutta l'opposizione ha chiesto di fermare le bocce sostenendo, in estrema sintesi, che le percentuali di cessione sono enormemente svantaggiose e fuori mercato. Al netto dei cosiddetti crediti sanitari “detto factor” il tasso di valutazione degli Npl in Delta diventa – riferisce una nota di Democrazia in Movimento – del 2,5% e non del 7,5%.
Il Segretario Celli ha replicato ricordando che tutti i tecnici membri del Cda di cassa di Risparmio “anche quelli non nominati dalla maggioranza, nonché tutti i Sindaci Revisori hanno detto alla politica” che quelle valutazioni oggetto della trattativa erano invece realistiche.
l.s.
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