Il confronto inizia un'ora prima del termine della sessione pomeridiana. Roberto Ciavatta legge la mozione di sfiducia nei confronti del Segretario all'industria Marco Arzilli presentata da 13 consiglieri dell'opposizione. Un comma anomalo quello già discusso, premette. Si chiedeva la fiducia ad Arzilli ma senza avere sul piatto le sue dimissioni. Di qui la mozione di sfiducia. Ciavatta sottolinea la carenza normativa esistente. Non esiste uno strumento diverso dalla possibilità di presentare le dimissioni al Congresso di Stato nonostante sia il Consiglio ad eleggere i membri di Governo. Noi Sammarinesi, ricorda, ci ha accusato di aver fatto perdere tempo all'Aula perchè la mozione andava presentata nella precedente sessione consiliare, quando invece la portata eccezionale di quanto successo richiedeva questo passaggio. Il consigliere di Rete si dice consapevole delle difficoltà politiche e personali di Arzilli dal momento che si discutono le affermazioni fatte dal padre a Tv7. Apprezziamo, dice, i passaggi fatti dal Segretario all'industria ma c'è una disparità rispetto ai tanti casi precedenti di sospensione delle licenze. Doveva andare fino in fondo e sospendere la licenza alla gioielleria Arzilli di cui è socio pur affermando di non percepire alcun utile. Ha deciso di non farlo di qui la richiesta di fare un passo indietro. Marco Arzilli è il primo a prendere la parola. Le dimissioni se presentate al governo sarebbero passate come una presa d'atto del Consiglio, conferma, e io non mi sento coinvolto in nessun tipo di reato. Dare le dimissioni per qualcosa che non si è fatto è incomprensibile, sottolinea, ma mettere a disposizione la propria persona per fare chiarezza si. Io non annuncerei mai una mozione di sfiducia e poi aspettare quando è comodo per presentarla. Non si mettono le istituzioni in questa posizione. Non è vietato da alcuna norma detenere una quota societaria, da sempre peraltro dichiarata. Non accetto che si parli di differente trattamento, conclude Arzilli dopo aver ricostruito i passaggi della vicenda. L'unico paragone televisivo è con la società Exit. Qualsiasi decisione verrà presa e qualunque documento si adotterà in seguito alla vicenda non vedrà la mia presenza, anticipa. La maggioranza si schiera al fianco di Arzilli. Comportamento ineccepibile, commenta il vice segretario della dc Luca Beccari. Non si può subire una azione di sfiducia politica per la sola affinità familiare. Diverso se avesse avuto un ruolo attivo nella vicenda. Doveva sospendere la licenza e fare dei controlli, insiste Tony Margiotta di Sinistra Unita. Nessuno avrebbe discusso il suo operato. Quel video ha leso l'immagine della Repubblica e politicamente per lei e per il suo gruppo è devastante. A noi oggi importa il ruolo politico di Marco Arzilli, conferma Andrea Zafferani di Civico 10. La mancata sospensione della licenza, afferma, è un evidente caso di disparità di trattamento. Ci sono tutti gli elementi per agire ma non si è fatto ed è questa, sottolinea, la cosa grave. Invece Arzilli aveva l'occasione per fare un figurone davanti all'opinione pubblica. La Reggenza ha appena sospeso la seduta. La discussione riprenderà in notturna.
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