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CGG: aula impegnata nella seconda lettura della “Legge Sviluppo”, passaggio chiave della Sessione

Presentate due relazioni all'articolato. Critiche le Opposizioni

14 feb 2025
CGG: aula impegnata nella seconda lettura della “Legge Sviluppo”, passaggio chiave della Sessione

Oggi il passaggio nodale della Sessione: l'atteso esame in seconda lettura della cosiddetta “Legge Sviluppo”; che tanto aveva impegnato i rappresentanti delle varie forze in Commissione. Seduta aperta dalla lettura della relazione di Maggioranza, dove si pone l'accento sul clima – definito “costruttivo” - che aveva caratterizzato i lavori preparatori e l'esame degli emendamenti. Ribadita la scelta del fronte governativo di limitare il ricorso alla decretazione, riconducendo i rispettivi temi, ove possibile, verso PdL ad hoc già depositati. Come quello sull'emergenza abitativa. Ricordato anche il via libera unanime in Commissione ad OdG che impegnano l'Esecutivo a relazionare su dossier sentiti quali famiglia e denatalità, ad approfondire alcuni temi o a presentare proposte di legge.

Poi una illustrazione dei punti salienti dell'articolato: dall'ambito previdenziale alle disposizioni in materia di politiche attive di lavoro; dalle misure di inclusione agli incentivi alle imprese. Una cinquantina, in totale, gli articoli. Critica, dall'altra parte, la postura delle Opposizioni. Nella relazione di Minoranza il provvedimento è definito infatti “politicamente vuoto rispetto alle ambizioni”, e privo i “visione su temi strategici”. Paventato anche uno “scollamento” tra Maggioranza e Governo; con un “cambio di rotta” rispetto all'iniziale intenzione di far confluire in questo PdL – dopo l'approvazione di un Bilancio prettamente tecnico - le linee di intervento prioritarie e gli interventi ritenuti emergenziali. Posticipate, insomma, secondo questa lettura, le risposte urgenti alla cittadinanza.

Quindi il riferimento del Segretario Gatti, che ha definito il PdL un “omnibus”. Ricordata dall'altra parte la prassi, nelle precedenti Legislature, di accorpare le misure normative nella Legge di Bilancio. Rimarcata dunque la discontinuità. Ha poi chiesto alle forze politiche di andare verso il “superamento della stessa legge omnibus”. Vorremmo tentare in questo 2025 di non lavorare più su progetti di legge che trattano di varie materie, orientandoci piuttosto su PdL “specialistici”.

Indirizzo ribadito poi da Luca Gasperoni, PDCS. “Cambio d'approccio” nella produzione normativa apprezzato anche da Iro Belluzzi, Libera. Ha parlato anche di un “confronto fruttuoso” in Commissione; auspicando un cambio di passo nella dialettica consiliare. “Metodo proficuo” - ad avviso di Silvia Cecchetti, PSD – il procedere con PdL anziché con decreti delegati. Rimarcato il lavoro su norme propedeutiche all'entrata in vigore dell'accordo con l'UE e la creazione di “nicchie di sviluppo”. Biasimata invece da Emanuele Santi, RETE, la scelta di demandare a futuri progetti di legge la trattazione di tematiche ritenute divisive nella stessa Maggioranza. Ha ricordato come lo stesso Governo avesse prospettato una legge omnibus. “Questo cambio di impostazione ci ha spiazzato”. 

Poi una panoramica, nel merito, sui vari punti. Si è detto fra le altre cose stupito dalla posizione di Libera sul tema delle residenze fiscali non domiciliate. Questa legge è “vuota” e noi non la voteremo. Maggioranza e Governo risultano andare su binari completamente diversi, ha detto Gaetano Troina, DML. Ci sono sempre tantissimi problemi e litigi. Preoccupante, a suo avviso, “la “diversità di visione” su temi chiave: casa, Sanità, caro-vita, energia, cittadinanza. Quanto al dossier NPL ha ribadito l'auspicio affinché si proceda quanto prima in Commissione all'audizione dell'Organismo di Sorveglianza sulle cartolarizzazioni. Si è poi rivolto alla Maggioranza, chiedendo si individuino al più presto le priorità e si agisca di conseguenza. Il confronto su queste tematiche c'è stato ed è stato utile, ha osservato Maria Luisa Berti, AR; “il bersaglio è stato centrato”. Marino Albani ha ricordato le “241 pagine” di emendamenti affrontate in Commissione; parlando di atteggiamento ostruzionistico delle Opposizioni. Se avessimo voluto fare ostruzionismo avremmo potuto presentare non 41 emendamenti, ma almeno 300; e li avremmo presentati nella Finanziaria. Così Nicola Renzi, che ha comunque ringraziato “quei membri della Maggioranza” che si sono “davvero voluti confrontare”.

Quanto al merito e al metodo del PdL ha espresso perplessità. Biasimata anche la scelta di non provvedere ad una diretta streaming della Commissione Finanze. Ha infine definito “aggiustamentini burocratici” i provvedimenti contenuti nel PdL. Ricordate dall'altra parte le proposte di RF, come quelle sulle PMI. E' un intervento normativo che non risolve tutti i problemi, ha riconosciuto il Segretario Ciacci. Pur apprezzando una serie di passi avanti nella Legge Sviluppo: lo sportello dedicato all'UE per cittadini e imprese, il pacchetto sulle piccole imprese, il lavoro sullo sviluppo tecnologico, le misure per il settore bancario, il diritto d'autore e l'industria cinematografica. Respinte al mittente, poi, le accuse rivolte a Libera circa un cambio di posizione sulle residenze fiscali non domiciliate. Con le nostre salvaguardie – ha rimarcato -, non sono state presentate richieste in tal senso. Positivo – secondo Tomaso Rossini, PSD – il confronto Maggioranza-Opposizione in Commissione. Respinte anche da Antonella Mularoni, RF, le accuse di ostruzionismo. Se c'è qualcuno che ha fatto perdere tempo sono stati i consiglieri di Maggioranza, ha detto; “avete fatto tutto da soli”. Di sviluppo economico non c'è niente – ha detto -, solo interventi spot; così sul contenimento dei costi.

Secondo Sara Conti non vi è stata un'autentica volontà di approfondire le proposte delle Opposizioni; al netto degli ordini del giorno. Enrico Carattoni ha biasimato la strategia del fronte governativo, vedendo una costante tendenza a procrastinare. Lo sviluppo di un Paese non può essere contenuto in un solo PdL; ma può essere dato da una produzione normativa coerente - ha sottolineato Maddalena Muccioli, PDCS -, cercando una sintesi tra varie istanze. “Il progetto di sviluppo non è finito qui”. Giovanni Zonzini, RETE, ha respinto con decisione le precedenti accuse di ostruzionismo mosse dai banchi del PDCS. L'Opposizione ha fatto proposte legittime nell'ambito di una legge omnibus, ha precisato. “Non provocateci”. Quanto alle dichiarazioni del Segretario Ciacci sulle residenze fiscali non domiciliate ha parlato di un sovvertimento della realtà.





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