Lavori ripresi in mattinata dal Decreto sulla “Disciplina delle attività economiche”, presentato dal Segretario all'Industria. Ieri un dibattito piuttosto teso, viste le critiche trasversali sul “metodo”; essendo stata privilegiata l'opzione della delega all'iter normativo. Le Opposizioni avevano inoltre posto l'accento sul gap di confronto, riguardo una normativa di rilevanza sistemica; vista l'apertura ad ottenere autorizzazioni ad operare in territorio a persone fisiche e giuridiche di Stati UE. In particolare da RETE perplessità anche sui contenuti.
Presentato allora un OdG, affinché sia audito in Commissione il coordinatore del Tavolo congiunto per la vigilanza ed il controllo delle attività economiche. Il Segretario Righi aveva dal canto suo ricordato la Legge depositata sin dal giugno dello scorso anno; e la delega votata dall'Aula. Sottolineata, nel merito, la volontà di semplificare e potenziare l'attuale normativa con l'introduzione di un testo unico; anche in vista dell'implementazione dell'Accordo con l'UE. Sotto pressione, nel confronto consiliare, Domani Motus Liberi; che ha replicato biasimando “l'ostruzionismo dell'Opposizione” e la volontà di voler “creare il caso”.
Terminato il dibattito generale si è passati oggi all'analisi degli emendamenti. Una trentina in totale; un terzo dei quali presentati dallo stesso Esecutivo, gli altri da forze di Minoranza. Come quelli di RETE all'articolo 1 sulle definizioni; per reintrodurre passaggi della Legge del 2010 che si va a modificare, con l'obiettivo – è stato detto – di evitare “distorsioni”. Ribadita anche la necessità di definire i settori considerati sensibili; citati ad esempio noleggi ed e-commerce. Contrario il Segretario di Stato Righi; modifiche a suo avviso inutili, pleonastiche, o che porterebbero ad appesantimenti burocratici. Citato a tal proposito anche l'orientamento degli uffici. Alessandro Rossi, Gruppo Misto, ha chiesto al Segretario se sia utile proseguire sulla strada del “muro contro muro”. Libera ha ribadito la sua contrarietà sul metodo, apprezzando tuttavia lo “spirito” che caratterizza i contenuti dell'intervento. “Faremo finta di parlare di un progetto di legge”, è stato detto. Troppo generiche, ad avviso di RETE, le definizioni; “per sburocratizzazione non intendiamo che ognuno fa ciò che gli pare”.
Trattandosi di Testo unico – è stato sottolineato - è necessario indicare i settori critici; e non sono mancate da Matteo Zeppa nuove stoccate al Segretario di Stato. Sul punto anche Stefano Giulianelli, DC, che ha ricordato come il monitoraggio dei settori sensibili sia già previsto dalla normativa attualmente in vigore. Secondo Mirko Dolcini, DML, la maggior parte degli interventi hanno come obiettivo la dilatazione dei tempi del dibattito.
Ad avviso di Pasquale Valentini, PDCS, è necessario introdurre nel Decreto un riferimento al tavolo congiunto, riguardo al monitoraggio dei fenomeni distorsivi. Il riferimento al Congresso di Stato – ha puntualizzato - non è sufficiente. L'emendamento presentato dal Governo – ha sottolineato Maria Luisa Berti, NPR – non presenta nulla di diverso rispetto all'attuale disciplina. Il Segretario Righi ha ricordato ancora la delega – approvata in Finanziaria – per intervenire in materia, modificando o abrogando le leggi precedenti. Ha poi sottolineato come la sburocratizzazione riguardi l'attività degli uffici che devono interfacciarsi con le imprese.
Ad avviso di Emanuele Santi, RETE, a confronto vi sono due visioni. I sistemi per effettuare i controlli in settori sensibili ci sono, ma non vengono individuati. Perplessità anche sul tema delle autocertificazioni. Respinto infine l'emendamento del Movimento all'articolo 1; approvati quelli del Governo. Si è poi passati all'emendamento aggiuntivo di un articolo 1 bis, sempre di RETE; che va a definire la “attività prevalente”, come previsto in precedenza. Si vuole “evitare il far west”, è stato detto; così come il rischio che finisca penalizzato chi a San Marino opera in modo serio. Contrario il Segretario Righi: questo ruolo – ha spiegato - è stato attribuito all'autorizzazione ad operare. RF ha invitato a fare attenzione, sul punto, alla questione dell'applicazione del giusto contratto di lavoro.
E' giusto semplificare – ha detto Iro Belluzzi, Libera -, ma l'attività prevalente “ha un grande significato”. L'emendamento è stato respinto. Quindi gli emendamenti all'articolo 2, che disciplina l'autorizzazione ad operare. Libera ha presentato proposte finalizzate ad un cambio di definizione: da autorizzazione ad operare a “licenza d'esercizio”. In un emendamento di RETE si sollecita invece l'applicazione del principio dell'autorizzazione ad operare anche per gli agricoltori che – muniti di apposita certificazione sanitaria - vendano al dettaglio prodotti del proprio fondo derivanti da attività di manipolazione.
Aida Maria Adele Selva ha ricordato come vi siano già norme ad hoc a regolare i controlli sanitari. Contrario, a queste proposte, il Segretario Righi: eliminato anche a livello terminologico il concetto di “licenza”, vista anche la nomenclatura utilizzata in Europa; quanto all'emendamento di RETE ha ricordato come i dettagli della normativa sugli imprenditori agricoli siano previsti in altri contesti. Bocciati gli emendamenti delle Opposizioni. Dai banchi del Gruppo Misto sono state previste “ulteriori 25 ore di dibattito”, da qui un nuovo invito ad una mediazione.
Poi l'analisi di 2 emendamenti aggiuntivi di RETE. Il primo prevede un'attesa di 30 giorni – dopo il deposito dell'istanza - per l'inizio attività in “settori critici”; e ciò affinché vengano effettuate le verifiche del caso, evitando truffe-lampo. Nel successivo emendamento vengono elencati proprio i settori considerati critici: commercio di veicoli, noleggi, e-commerce, attività di gioco con modalità telematiche, case d'aste, e così via. Il Segretario Righi – pur condividendo la ratio delle proposte - ha ribadito come ritenga non corretto classificare i settori sensibili; sottolineando come un'indicazione in tal senso sia venuta dagli stessi tecnici, perché paradossalmente si rallenterebbero i controlli da parte degli organi deputati, rendendo farraginoso il sistema di monitoraggio. Chi ha consigliato al Segretario di non tenere conto di queste cose? - ha chiesto Matteo Zeppa; citi le fonti.