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CGG: dibattito serrato sul rollover del debito, ma al momento nessun sentore di strappi in Maggioranza

Al via in mattinata la riunione straordinaria del Consiglio, chiamato ad esprimersi sulla rinegoziazione del debito sammarinese

13 mag 2023
Il Segretario di Stato Marco Gatti
Il Segretario di Stato Marco Gatti

C'è chi ritiene la seduta odierna una sorta di test di tenuta per la maggioranza, visti anche i rumors – privi di conferme ufficiali – di dissidi fra alcune forze, o parti di esse. Il check parlamentare al rinnovo del debito è visto allora da alcuni come una sorta di redde rationem. Al momento non pare così. Si è iniziato con il riferimento del Segretario Gatti. Rispondendo alle domande di questi giorni si è tolto parecchi sassolini dalle scarpe. Innanzitutto stigmatizzando l'eredità finanziaria del Governo Adesso.sm; poi un dettagliato rendiconto dell'utilizzo del debito, ricordando fra gli altri gli interventi in epoca Covid. Il Segretario di Stato ha ricordato il feedback positivo, del Fondo Monetario, riguardo questa seconda emissione da 350 milioni di euro. Stiamo creando le condizioni per lo sviluppo, ha sottolineato. E sulle previsioni del bilancio 2023 un'anticipazione: se le cose vanno bene si avrà un avanzo, nonostante il pagamento degli interessi. Proprio il tasso fisso del 6,5% è stato uno dei temi più dibattuti.

Specie dalle fila della DC si è tentato di ridimensionare i timori, parlando di percentuali in linea con il rating del Paese e con quanto praticato dalle stesse banche. All'attacco, invece, Libera; gli oltre 22 milioni di interessi annui “ricadranno sulle teste dei sammarinesi”, è stato detto. Forti preoccupazioni anche sulle possibili ricadute del “loop” del debito sulla stessa sovranità della Repubblica. Contestato poi un gap di prospettiva. Anche da RF, che oltre a dolersi dello scarso coinvolgimento, si è soffermata sui possibili problemi strutturali dell'operazione; rimarcando ad esempio come le entrate in crescita siano effetto dell'inflazione. Da entrambe le Opposizioni non sono mancate inoltre critiche per la crescita – definita “mostruosa” - dei dipendenti pubblici; così come sulla portata reale delle riforme.

Ma pure sul fronte opposto non è mancato chi ha posto l'accento sul contenimento della spesa pubblica; oltre a riflessioni sui benefici derivanti dall'integrazione europea. Ricorrente – e in un qualche modo bipartisan – la necessità di una svolta sulle politiche di crescita, ad esempio puntando sulla digitalizzazione. Aula per ora concorde su un punto: l'inevitabilità, vista la situazione, del rollover del debito. Particolarmente attesi, viste le voci di corridoio della vigilia, gli interventi degli esponenti di RETE. Chi ha giudicato non rinviabile una riforma delle imposte dirette, chi ha lamentato una carenza di progettualità sulla destinazione delle risorse derivanti dall'indebitamento estero. Ma nessun sentore, al momento, di svolte dirompenti o tensioni fuori controllo. I lavori riprenderanno alle 15.





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