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CGG straordinario su rollover debito: annunciata da RETE la presentazione di un ordine del giorno

13 mag 2023
CGG straordinario su rollover debito: annunciata da RETE la presentazione di un ordine del giorno

Si è ripreso nel pomeriggio con Sandra Giardi, Gruppo Misto. La questione del debito nasce per scelte politiche avvenute in passato, ha rimarcato. Sosteniamo con il debito la spesa corrente, e su questo tutti dobbiamo interrogarci. Un altro problema è che in quest'Aula si ragiona di 5 anni in 5 anni. Chi ha generato debito ha utilizzato la politica per scopi personali. Il debito – ha aggiunto - è frutto dell'incapacità di gestire il Paese. Sollecitata infine una modifica dell'ordinamento contabile.

E' intervenuto poi il Segretario al Territorio Canti; dobbiamo mettere il Paese ancora più al sicuro, ragionando sulla creazione dello sviluppo e mettendo in sicurezza il sistema bancario. In questo senso ha sottolineato come l'operazione liberi risorse. Si è poi soffermato sulla necessità di far crescere le imprese, mettendole nelle migliori condizioni; e poi lo sviluppo infrastrutturale. Ricordati i progetti di ristrutturazione dell'ex Cinema Turismo e la realizzazione di un Polo museale in centro storico.

Aida Maria Selva, PDCS, ha sottolineato come il rollover sia inevitabile; parlare alla pancia della gente è troppo facile, ha poi aggiunto, riferendosi ad alcuni interventi precedenti. I tassi di interesse crescono perché cresce l'inflazione; e ciò per fattori esogeni.

Alessandro Bevitori, Libera, ha sottolineato come il tasso di interesse sia raddoppiato rispetto alla precedente emissione; e poi un problema di metodo: con questo decreto “è già stato fatto tutto”, oggi “c'è un prendere o lasciare”. Il “cappio al collo”, a suo avviso, non è in questa operazione, bensì nella decisione ormai consolidata di ricorrere al debito estero. “Siamo in mano agli squali della finanza”.

Oggi non è un giorno facile per nessuno, ha detto Daniela Giannoni, RETE; non sono decisioni che prendiamo a cuor leggero. Da qui l'annuncio della presentazione di un Ordine del Giorno di cui è stata data lettura. Diversi i punti; si da mandato al Congresso di depositare entro il 31 luglio una riforma delle imposte dirette sulla base di equità e giustizia sociale. Di presentare in Consiglio un piano per il finanziamento del deficit annuo, che preveda una graduale diminuzione di quest'ultimo, oltre alla ricerca di fonti interne di finanziamento. E poi riferire in Commissione circa il funzionamento del veicolo di gestione degli NPL e lo stato delle banche sammarinesi. Oltre alla presentazione di un PdL per la modifica dello statuto di Banca Centrale.

Fernando Bindi, RF, ha auspicato un cambio di rotta sia nei metodi che nei contenuti. “Se la logica è seguire le pulsioni di pancia” presenti nel Paese per fini elettorali non si va lontano. “In questi 3 anni non è venuto fuori niente”, a partire dalla riforma IGR.

Francesco Biordi, PDCS, ha richiamato il senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza. E' necessario investire queste risorse per lo sviluppo del Paese; stigmatizzata allora la “politica del no”. 

Troppo alto il tasso di interesse al 6,5%, ha rimarcato Matteo Ciacci. “Siamo entrati definitivamente nel vortice del debito”, con 2 milioni al mese di soli interessi. Ha accusato poi di scarsa coerenza alcuni esponenti di Maggioranza e Governo. Intervento a tutto campo, quello dell'esponente di Libera, su quanto fatto in questa legislatura. Ha poi considerato l'OdG presentato da RETE una sorta di sfiducia al Segretario Gatti. “Votate questi decreti e poi andate a casa”. Invocato sostegno alle famiglie, un progetto energetico e un piano di sviluppo condiviso con la vicina Italia e l'UE.

Da Alessandro Mancini, NPR, considerazioni di carattere politico sull'utilizzo delle risorse. Adesso la sfida è generare sviluppo, portare a casa provvedimenti legislativi da tempo nei cassetti di Palazzo, e offrire per la prossima legislatura una prospettiva migliore per il Paese.

Oscar Mina, PDCS, ha posto l'accento sulla tempistica dell'operazione, giudicando confortante la risposta degli investitori.

Michela Pelliccioni ha sottolineato come sullo sviluppo Motus abbia sempre detto parecchio; sul debito ha invece ricordato la forte crisi di liquidità del 2020. L'indebitamento estero, a suo avviso, era in quel momento l'unica soluzione possibile: una strada “percorsa in maniera efficace”. Questo rinnovo dimostra come vi sia fiducia nel sistema San Marino. Il 6,5% è in linea con Paesi con rating similare. Attendere avrebbe messo a rischio il Paese. E poi il capitolo sviluppo, rivendicando le idee di DML. “Perché il progetto Amazon è ancora fermo?”. Basta a veti determinati solo da motivi elettorali.

Per Katia Savoretti, RF, non è possibile sostenere che nel Bilancio vi sia un avanzo. A suo avviso poco o nulla è stato fatto dal Governo per lo sviluppo del Paese. Ha parlato di “riformette”.

Quindi Gian Carlo Venturini, PDCS, che ha definito demagogici alcuni interventi. Questo rollover è un prolungamento del debito esistente; per mettere in sicurezza i conti dello Stato fino alla scadenza del 2027. Ricordata la crisi di liquidità del 2020. Non può esserci sviluppo senza un sistema finanziario stabile. Biasimato allora chi “gioca” con queste situazioni per “carpire qualche voto”.

Il cappio al collo, ha ribadito Vladimiro Selva, Libera, è l'indebitamento estero; e ce lo siamo messo negli ultimi 15 anni. Enunciate poi una serie di ricette per un possibile rilancio: transizione digitale, ecologica, e così via.

Quindi il Segretario di Stato all'Industria. Inevitabile il rinnovo del debito. Mentre il tasso di interesse deriva dall'andamento del mercato. Inutile, dunque – ad avviso di Fabio Righi -, polemizzare su questi punti. Il tema è dunque lo sviluppo. Ha parlato di un miliardo in più di export dal 2020 ad oggi. Forte anche la crescita dell'imponibile. Economia reale sana, dunque. E sul possibile impatto dell'indebitamento sul Paese il Segretario di Stato ribadisce l'insostenibilità della politica dei no. Sulla transizione digitale c'era un piano, che coscientemente non si è voluto. Se c'è la volontà di cambiare pagina si può andare avanti, altrimenti no. La riforma IGR è di tenuta, non di sviluppo. Occorre un piano pluriennale, di visione.

Manuel Ciavatta, PDCS, ha stigmatizzato alcuni interventi ritenuti “sopra le righe”. Oggi le famiglie soffrono enormemente l'aumento dei tassi di interesse, non è differente quello che deve pagare lo Stato: una crisi sistemica ha contribuito a questo. La speranza è che il rating inverta e che la prossima emissione possa avvenire ad un tasso più basso.

Il debito estero non è stata una scelta semplice, ha dichiarato Gian Matteo Zeppa, RETE; abbiamo sempre cercato di evitarlo. Ricordata la situazione finanziaria alla caduta del Governo di Adesso.sm, l'impatto del Covid. Sulla presentazione dell'ordine del giorno ha parlato di tematiche già indicate nel 2021; a fronte dell'indebitamento occorre una politica economica che faccia gli interessi del Paese. Occorre mettersi intorno a un tavolo e parlare di sviluppo economico scevri da amicizie.

Rossano Fabbri, NPR, ha ricordato la posizione di Alleanza Riformista, che ha ricordato come questo rollover sia ineludibile. Questa proroga serve a coprire l'emissione precedente, pertanto ben poco rimarrà. Occorrerà porre un limite alla spesa corrente, a partire dalle consulenze. Non siamo qua per prendere in giro i sammarinesi, solo se ci sono le condizioni Alleanza Riformista andrà avanti.

Il voto sui decreti deve essere per forze positivo, ha osservato Luca Boschi, Libera; in caso contrario la prossima volta avremmo il 12% di tasso. Un debito al 6,5% a 3 anni e mezzo rappresenta il fallimento di un percorso. Il peccato è all'origine: rivolgersi ai mercati internazionali senza affiancare un modello di sviluppo e una serie di riforme per avere un bilancio in pareggio o in avanzo. E poi sull'OdG di RETE. Se ve lo bocciano cosa succede?

E poi il Segretario di Stato Luca Beccari. Doveva essere un dibattito ad ampio spettro sulle prospettive della finanza pubblica. La ratifica fa seguito ad un'operazione già pianificata dall'Aula a dicembre. Alcune considerazioni sono frutto di una logica demagogica: nessun fallimento; i tassi di interesse sono oggi triplicati. L'operazione mantiene le stesse distanze che avevamo dai BTP italiani 3 anni fa. Abbiamo ricercato una soluzione strutturata, che ha messo ordine al debito, non pesando sul sistema nazionale. Oggi abbiamo una stabilità della finanza pubblica; c'è ancora tanto da fare, la spending review va avanti. Non abbiamo paura degli ordini del giorno, purché il discorso sulla finanza pubblica sia olistico.

Secondo Grazia Zafferani, Gruppo Misto, c'era la possibilità di fare un ragionamento “anche di debito interno”. Ha sottolineato di non aver condiviso la scelta fatta. Ma è però assurdo trovarsi nel 2023 a rinnovare un debito parlando ancora di come investire questi soldi. Fondamentale la sostenibilità del debito; il problema è che questo Governo non ha fatto il lavoro a monte e lo conferma l'ordine del giorno presentato oggi da RETE.





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