Ore e ore di Consiglio, ieri, per l'analisi di un singolo decreto. Al termine della notturna finalmente la ratifica della normativa sui bed & breakfast. 36 favorevoli, 7 astenuti. Da segnalare anche l'accordo su due emendamenti presentati da Libera, che ha portato ad una stesura concordata con il Governo: fatto non banale, in questa inusuale sessione agostana. Alto, peraltro, il tenore del dibattito; una sorta di brainstorming collettivo sui possibili modelli di sviluppo del comparto turistico, con riflessioni riguardanti anche l'impatto sulle politiche abitative. Ma due intere sedute se ne sono andate; e ad intervenire, ad un certo punto, erano soprattutto gli esponenti di Opposizione. Non solo, insomma, confronto approfondito sui contenuti; anche un ricorso sistematico a tattiche dilatorie: di questo quantomeno pare siano convinti diversi membri di Maggioranza, che temono un protrarsi a tempo indefinito dell'analisi della Variazione al Bilancio.
Pomo della discordia, come noto, le residenze fiscali non domiciliate; la “guerriglia” parlamentare della Minoranza – che aveva chiesto ripetutamente il ritiro dei due articoli in questione – non ha potuto evitare il via libera. Pur con qualche mal di pancia tra le forze governative, come testimoniato dalle 3 astensioni. Le Opposizioni pare non abbiano comunque alcuna intenzione di “deporre le armi”; salvo intese – al momento difficilmente ipotizzabili – pare non vi siano possibilità di terminare la seconda lettura dell'Assestamento in questa sessione. Per la cronaca lunedì si riprenderà – da OdG – dalle Istanze d'Arengo: comma indifferibile. Chiusura dei lavori il giorno successivo. Vi è poi la questione dei numeri, tallone d'achille della Maggioranza post-crisi; potenzialmente a rischio ogni appello, vista la determinazione, mostrata in questa fase dalle Opposizioni, di far leva su questa fragilità.