Si è aperta in mattinata la sessione consiliare di marzo: una delle ultime, probabilmente, di questa Legislatura; passaggio parlamentare molto atteso, essendo prevista – nel pomeriggio di mercoledì – l'elezione dei Capitani Reggenti per il semestre I aprile – I ottobre. Assetti politici di difficile lettura, in vista delle elezioni; tanto che manca ad oggi – quantomeno ufficialmente - la seconda designazione alla Suprema Magistratura: quella che dovrebbe essere indicata da NPR. La DC aveva invece già fatto il nome di Italo Righi, come proprio candidato. Consultazioni informali serrate, prima della seduta odierna.
In apertura i Capi di Stato, a nome di tutta l'Aula, hanno espresso il cordoglio per la recente scomparsa della madre del Consigliere Milena Gasperoni. La Reggenza ha poi dato notizia delle dimissioni di Roberto Bin da membro supplente del Collegio Garante della Costituzionalità delle norme.
Ad aprire il dibattito in Comma Comunicazioni Alessandro Rossi. Non vi è nulla di ordinato in questa fine Legislatura, ha osservato; è stato ad oggi designato solo un Consigliere come prossimo Capitano Reggente, e ciò – sottolinea il rappresentante del Gruppo Misto - misura in modo chiaro il termometro politico. Sollecitato allora un confronto più concreto, per predisporsi per la prossima legislatura con una base progettuale chiara e trasparente. E invece, a suo avviso, si va verso una nuova campagna elettorale con modalità già viste in precedenza. Biasimati i personalismi, l'assenza di una visione politica, l'incapacità di dialogare ed ascoltarsi. Francesco Mussoni, DC, ha dichiarato come a suo avviso la Legislatura – dopo l'addio di RETE - sia stata effettivamente conclusa in modo ordinato; ricordando l'assestamento di Bilancio, la chiusura del negoziato con l'UE, la chiusura del Bilancio. Credo che questo Paese abbia bisogno di forte rappresentatività, specie alla luce del percorso di integrazione europea. La linea del nostro Partito è sempre stata molto chiara. Sull'elezione della Reggenza ha ricordato il candidato già indicato e le alleanze in Maggioranza. Iro Belluzzi, Libera, si è detto innanzitutto perplesso per le dimissioni del Professor Bin, interrogandosi sui motivi del passo indietro di un professionista di quel calibro.
Quanto al tema elettorale ha posto l'accento sulle sfide che attendono il Paese. Espressa poi preoccupazione per episodi di evasione dell'IVA legata alla vendita delle auto, e per gli scenari che parrebbero emergere dall'operazione della GdF di Catania “ultimo brindisi”. Ad avviso di Emanuele Santi, RETE, emerge un certo “disorientamento” dal messaggio odierno del Capogruppo DC. Una Maggioranza non c'è più; mi sembra non vi siano neppure più i numeri per nominare la Reggenza. Il PSD mi sembra ad oggi più verso l'Opposizione. Ad oggi non sappiamo le tappe che definiranno il percorso europeo e quello delle elezioni. Bisognerebbe essere più seri. Stanno arrivando provvedimenti che avevamo sempre fermato: citati i temi della cogenerazione, dell'accordo Amazon, della convenzione con Telecom, della cartolarizzazione. Preoccupazioni poi sul problema delle infiltrazioni malavitose. Sarebbe forse meglio a questo punto pensare ai temi del debito, della sanità pubblica, dello sviluppo sano. “Ma di queste cose non se ne parla”, siamo solo qui a fare “la conta dei numeri”. Ha parlato poi di un rischio eternit in uno spogliatoio di un cantiere; segnalato il problema al Segretario Canti. La chiusura della Legislatura “non mi sembra ordinatissima”, ha detto Nicola Renzi, RF. I cittadini aspettano risposte chiare innanzitutto sull'Accordo con l'UE, ma non è stato delineato un percorso che porti alla ratifica. Si sarebbe potuto fare un accordo fra tutte le forze politiche, “perché non l'abbiamo fatto?”. E poi “grandi silenzi” sulla gestione degli NPL, del sistema bancario, sullo sviluppo. L'ultimo grande investimento – ha detto – è stato il Polo della Moda. E poi il tema della denatalità, che incide sulla coesione sociale. Ma soprattutto ha puntato il dito contro l'”indeterminatezza” che caratterizza questa fase; non avendo certezza neppure se questa sessione sia, o meno, l'ultima della Legislatura. Pasquale Valentini, DC, si è soffermato sul cambio di passo dei rapporti con Roma; la differenza è stata passare da San Marino come problema, a San Marino come opportunità per l'Italia, e viceversa. E ciò nella cornice dell'Europa. Dobbiamo rispondere con il massimo della trasparenza alla domanda su come si produca la ricchezza. Giuseppe Maria Morganti, Libera, ha espresso soddisfazione per la calendarizzazione, venerdì, di un dibattito sulla Palestina. Si è poi soffermato sulla valenza strategica dell'Accordo di Associazione con l'UE, temendo ritardi nel percorso verso la ratifica; anche perché incombono le elezioni europee e potrebbe cambiare – a suo avviso – l'atteggiamento della Commissione UE. Dall'altra parte non c'è ancora una determinazione precisa riguardo la nuova Reggenza: è questo il modo ordinato per chiudere la Legislatura?
“La fine ordinata della Legislatura non c'è”, “bisogna essere onesti”, ha osservato il Segretario di Stato Pedini Amati. Ha poi tracciato l'attuale quadro pre-elettorale: RETE correrà da sola, la DC con AR, il PSD con Libera e il PS; manca però tutto il resto. Sono certissimo che la Legislatura si chiuderà a marzo, ha poi aggiunto. Quanto all'Accordo con l'UE si è sempre detto – ha continuato - che la messa a terra dovesse essere gestita dalle forze più rappresentative; “io non ho più questa certezza”. In questa legislatura si è lavorato bene, purtroppo è la prospettiva da delineare. Per la prima volta ho paura si vada verso una campagna elettorale molto complicata e non decisa prima in termini di alleanze. Se l'elemento decisivo sono i rapporti di forza ho paura che finisca male. Ad avviso del Segretario di Stato non vi sono forse le condizioni per continuare; la prova del nove è “purtroppo” la nomina della Reggenza. La Legislatura è finita, ha concordato Fernando Bindi, RF; e allora basta ritirare una delegazione. Senonché si attendono le elezioni europee che si legano all'Accordo di Associazione. Ha poi auspicato che il Governo si ponga dei limiti nell'approvare le delibere, evitando provvedimenti “clientelari” o spese eccessive. Grazia Zafferani, Gruppo Misto, ha sottolineato come vi sia stata comunicazione come quella in corso sia “probabilmente” l'ultima sessione della Legislatura. Auspicata “responsabilità nei confronti dei cittadini”; specie sul tema della sostenibilità del debito. “Irresponsabile”, a suo avviso, tenere un Paese “in ostaggio” per accordi “che non stanno magari avvenendo” a livello politico. Sulla nomina della Reggenza “non ci faremo strumentalizzare da giochini di basso profilo”. Quindi il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini, che ha definito disturbanti alcuni interventi di carattere politico. A suo avviso si dovrebbe avere l'onestà di valutare l'intera Legislatura; e presto vi sarà la prova elettorale, con la parola ai cittadini. Biasimata la “contrapposizione continua” in Aula, che andrebbe a minare la coesione sociale cui si era fatto riferimento in precedenza. L'ordine, nel terminare la Legislatura, “non c'è stato”; lo dimostra l'OdG con 42 commi. “Utopico”, a suo avviso, parlare di ordine: “siamo in un finale di Legislatura, punto”. Ma il termine definitivo, sottolinea, sarà determinato dalle dimissioni dei Consiglieri. Ha poi sottolineato come sia difficile lavorare in queste condizioni. William Casali, DC, ha affermato come sia stato centrato l'obiettivo della messa in sicurezza dei conti pubblici, così come il perfezionamento del negoziato con l'UE. Quanto al percorso verso la ratifica ha rimarcato come vi sia una precisa “liturgia”, passaggi obbligati. Riflessioni poi sul tema delle telecomunicazioni.
Un comma comunicazioni “grottesco”, ha dichiarato Giovanni Zonzini, RETE, con dichiarazioni divergenti fra gli stessi Segretari di Stato. Il fatto che Maggioranza e Governo da mesi non riescano a fare approvare propri provvedimenti è indice di una situazione di “coma profondo”. Ad oggi fallito – ha osservato - anche l'obiettivo della firma dell'Accordo con l'UE entro la Legislatura. Si è poi soffermato su quanto sta avvenendo a Gaza; il riconoscimento unilaterale, da parte di San Marino, dello Stato di Palestina, potrebbe avvenire – a suo avviso –anche in ordinaria amministrazione. Saremmo uno dei primissimi Paesi dell'Europa occidentale a fare questo passo. Ha poi parlato di inesistenza della Maggioranza nei fatti e nei numeri, ritenendo opportuno cercare un accordo per una Reggenza di Garanzia. Guerrino Zanotti, Libera, ha parlato di “arroganza” da parte della Maggioranza, dando per scontati passaggi sui quali in realtà “non c'è trasparenza”. Non sappiamo se questo sarà l'ultimo Consiglio della Legislatura, non sappiamo quale sarà la data delle elezioni. Ha sollecitato infine il ritiro della delegazione di Governo. Matteo Ciacci guarda già all'appuntamento elettorale; Libera è l'unica forza politica, insieme al PSD ed al PS, ad aver dato il via ad un progetto in vista di una coalizione. Inevitabile, a suo avviso, il “tatticismo” sulla Reggenza. Si è poi soffermato sui temi dell'emergenza abitativa, del debito estero, della sanità. Matteo Zeppa, RETE, si è detto molto preoccupato dalle dimissioni di Bin dal Collegio Garante; sarebbero a suo avviso necessarie molte valutazioni a tal proposito. Per il resto ha dichiarato come la campagna elettorale sia “già in atto”. Si sta facendo una battaglia sulla nomina della Reggenza; partita che a suo avviso la DC non avrebbe saputo gestire adeguatamente. Non si stacca la spina – ha aggiunto - perché ancora la Democrazia Cristiana non ha trovato il proprio partner. Sguardo critico, di Daniela Giannoni, all'odg di questa Sessione; sarebbe stato necessario alleggerirlo e dare priorità ad argomenti prioritari per la cittadinanza. Evidente come questa Legislatura sia terminata da tempo, ha osservato Maria Katia Savoretti, RF; che vede un gap di comunicazione all'interno della stessa compagine di Governo. Da Manuel Ciavatta considerazioni sull'attuale quadro politico; definita una “anomalia” la scelta del PSD – forza di Maggioranza – di iniziare un percorso con una forza di Opposizione. Unica forza autorevole per dare stabilità al Paese è ad oggi la DC, a suo avviso. C'è bisogno di un'alleanza forte in questa fase. Ha poi ricordato la partecipazione del PDCS al congresso del PPE a Bucarest, invitando a guardare cosa sta succedendo in Europa, alle conseguenze della guerra in Ucraina.