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Celli: "Per il reperimento delle risorse cerchiamo partner sovranazionali"

14 dic 2017
Simone CelliCelli: "Per il reperimento delle risorse cerchiamo partners sovranazionali"
Celli: "Per il reperimento delle risorse cerchiamo partners sovranazionali" - Si guarda ad un approccio istituzionale e internazionale "per evitare potenziali atti speculativi"
L'obiettivo è quasi centrato. Il disavanzo si attesta a poco più di due milioni. “Il pareggio non è uno slogan – ribadisce Celli che fa però autocritica: “poteva esserci più crescita”. È anche insoddisfatto dal contenimento della spesa. C'è l’impegno a ridurre di 2,5 punti percentuali - circa 12 milioni di euro. Entro il 30 aprile 2018 verrà presentato un piano concreto di interventi. “Serve – spiega - concertazione con i sindacati per arrivare ad un riequilibrio fra pubblico e privato”. Sulla patrimoniale promette aliquote leggere e franchigie soprattutto per la prima casa. “E nell’esercizio 2019 neanche la minimum tax verrà riproposta”. Nel bilancio non ci sono tagli alla scuola e la spesa sociosanitaria passa da 69 milioni ad oltre 71. Capitolo infrastrutture, le priorità sono nuovo ospedale e campus scolastico. Riguardo a Carisp, si autorizza il Governo a intervenire per ulteriori 35 milioni. Alla fine del percorso Cassa sarà ricapitalizzata di oltre 80 milioni”. Sul tema dei temi, il reperimento delle risorse, Celli spiega che l’emissione dei 200 milioni di euro di bond è stata considerata non praticabile durante gli annual meeting del FMI. Per trovare fondi, il Governo non ricorrerà a banche di investimento o comunque di carattere privato. “L’approccio per il reperimento di risorse – afferma Celli – sarà istituzionale e multilaterale. Si vogliono individuare partner sovranazionali. E in occasione della visita del Fondo Monetario ci saranno incontri con ogni singola forza politica.

Si apre il dibattito e l’opposizione rimarca l'assenza del Governo. “Quando si parla di bilancio intervengono prima i membri dell'Esecutivo – fa notare Capicchioni - ma a parte Celli non vedo nessun altro”. Entrando nel merito, “manca prospettiva”. “Si va nelle tasche dei cittadini per fare cassa. Attendiamo riforme – dice - che se va bene avranno effetti dal 2019. Avete contabilizzato speranze”. Non riusciamo a collocare 200 milioni sui mercati – aggiunge - perché ci manca il merito creditizio”. “Ci sono interventi – dice Valentini - che ci riportano indietro di anni, a quando ancora eravamo nella black list”. Denise Bronzetti rileva la mancanza di coraggio per quanto riguarda lo sviluppo. Così – avverte - non si attirano investitori”. “Cosa racconteranno – chiede Gatti - lo sportello unico e l’Agenzia dello Sviluppo? Che a San Marino oltre all’imposizione sui redditi viene introdotta la patrimoniale”. Per Elena Tonnini il pareggio è un falso obiettivo che si raggiunge solo su carta. “La commissione di controllo della finanza pubblica ci indica che i dati non permettono una lettura adeguata della realtà. La maggioranza difende invece un bilancio che porta in sé – dice Fabrizio Perotto - speranza e certezza. “Speranza che con i sacrifici di oggi si possa arrivare ad un paese più stabile e certezza di non toccare servizi essenziali come scuola e sanità. È una finanziaria asciutta – rileva Stefano Palmieri - che rimanda molte scelte e riforme importanti come quella previdenziale. “Se non si interviene subito – avverte - in 10 anni il fondo avrà bisogno di risorse che lo Stato difficilmente riuscirà a trasferirgli”. Marina Lazzarini lancia un appello all'opposizione: “smettiamo di fare la guerra e cominciamo davvero a collaborare. La gente è stanca di sentire parlare di complotti ma chiede speranza e responsabilità”.


MF

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