In una recente puntata di Presa Diretta, importante trasmissione di Raitre, è andata in onda un’inchiesta sul “metodo stamina”, un controverso trattamento medico che prevede l’infusione di cellule staminali. Sulla vicenda la Procura di Torino sta indagando già da alcuni anni. I reati ipotizzati sono l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa e la somministrazione di farmaci pericolosi. Uomo di punta è Davide Vannoni. Ebbene: il costosissimo trattamento era praticato da Vannoni anche a San Marino, dove nel 2008 aveva costituito una società, la Re-wind biotech. Non riuscendo però a ottenere dall’Authority l’autorizzazione a operare, Vannoni aveva chiesto asilo ad un centro benessere con sede a Rovereta, l’Istituto medicina del benessere, dove, stando alle testimonianze di alcune vittime che hanno presentato denuncia in Procura a Torino, venivano effettuate le infusioni.
Tant’è che l’Imb finisce al centro delle cronache locali quando, sempre nel 2008, un paziente di Vannoni in seguito a un’infusione si sente male e viene soccorso dal 118 dell’Ospedale di Stato. Lo stesso segretario alla sanità, Francesco Mussoni, in un comunicato stampa della scorsa settimana dichiara che «eventuali applicazioni e metodiche sulle staminali furono, se praticate, a suo tempo del tutto occulte ed illegali, contra legem». Un reato, dunque. Eppure – nonostante anche una rogatoria proveniente da Torino, in cui si chiedeva di indagare su pratiche e movimentazioni bancarie dell’Imb e della Re-wind – a quanto sembra il Tribunale di San Marino non ha aperto alcuna inchiesta penale.
Come sempre la politica non manca di occupare i luoghi dove si fanno affari e quattrini.
Nell’Imb figuravano infatti tre uomini di area democristiana, Clelio Galassi in qualità di Presidente, Pietro Bugli quale direttore sanitario della struttura, e nel Cda il ben noto Marziano Guidi. Questa volta però le responsabilità sono più gravi perché si speculava sulla sofferenza e sulla speranza di famiglia disperate, su malati in cerca di una guarigione miracolosa, fra i quali anche tanti bambini.
Il politico non è solo portatore degli interessi della collettività, ma anche un modello di condotta morale pubblica nel quale i cittadini possano riconoscersi. Non gli si può impedire di essere imprenditore, ma è un ruolo che gli richiede un rigore e una trasparenza assoluti.
Siamo in presenza di un tipico esempio del connubio politico affaristico: che l’Imb potesse contare su una protezione particolare lo si capisce dal fatto che nonostante l’Authority avesse chiesto al Congresso di Stato il ritiro della licenza, questa venne solo sospesa. L’Imb chiuse i battenti qualche mese più tardi, non su imposizione del Congresso di Stato, ma per propria iniziativa. Altrettanto inspiegabile la latitanza della giustizia sammarinese che, lo ricordiamo, in presenza di un reato penale è obbligata a aprire un fascicolo.
Cittadinaza Attiva non è affatto contraria alla sperimentazione medica d’avanguardia, dove potrebbe ritagliarsi anche a San Marino un ruolo di tutto rilievo all’interno del modello economico che dovrà essere costruito. Prima però serve dotarsi di un contesto normativo, istituzionale ed etico capace di garantire la legalità, il metodo scientifico e l’assoluta competenza degli operatori.
Come sempre è questione di volontà politica.
Comunicato stampa
Cittadinanza Attiva
Tant’è che l’Imb finisce al centro delle cronache locali quando, sempre nel 2008, un paziente di Vannoni in seguito a un’infusione si sente male e viene soccorso dal 118 dell’Ospedale di Stato. Lo stesso segretario alla sanità, Francesco Mussoni, in un comunicato stampa della scorsa settimana dichiara che «eventuali applicazioni e metodiche sulle staminali furono, se praticate, a suo tempo del tutto occulte ed illegali, contra legem». Un reato, dunque. Eppure – nonostante anche una rogatoria proveniente da Torino, in cui si chiedeva di indagare su pratiche e movimentazioni bancarie dell’Imb e della Re-wind – a quanto sembra il Tribunale di San Marino non ha aperto alcuna inchiesta penale.
Come sempre la politica non manca di occupare i luoghi dove si fanno affari e quattrini.
Nell’Imb figuravano infatti tre uomini di area democristiana, Clelio Galassi in qualità di Presidente, Pietro Bugli quale direttore sanitario della struttura, e nel Cda il ben noto Marziano Guidi. Questa volta però le responsabilità sono più gravi perché si speculava sulla sofferenza e sulla speranza di famiglia disperate, su malati in cerca di una guarigione miracolosa, fra i quali anche tanti bambini.
Il politico non è solo portatore degli interessi della collettività, ma anche un modello di condotta morale pubblica nel quale i cittadini possano riconoscersi. Non gli si può impedire di essere imprenditore, ma è un ruolo che gli richiede un rigore e una trasparenza assoluti.
Siamo in presenza di un tipico esempio del connubio politico affaristico: che l’Imb potesse contare su una protezione particolare lo si capisce dal fatto che nonostante l’Authority avesse chiesto al Congresso di Stato il ritiro della licenza, questa venne solo sospesa. L’Imb chiuse i battenti qualche mese più tardi, non su imposizione del Congresso di Stato, ma per propria iniziativa. Altrettanto inspiegabile la latitanza della giustizia sammarinese che, lo ricordiamo, in presenza di un reato penale è obbligata a aprire un fascicolo.
Cittadinaza Attiva non è affatto contraria alla sperimentazione medica d’avanguardia, dove potrebbe ritagliarsi anche a San Marino un ruolo di tutto rilievo all’interno del modello economico che dovrà essere costruito. Prima però serve dotarsi di un contesto normativo, istituzionale ed etico capace di garantire la legalità, il metodo scientifico e l’assoluta competenza degli operatori.
Come sempre è questione di volontà politica.
Comunicato stampa
Cittadinanza Attiva
Riproduzione riservata ©